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Il Papa: amore ha bisogno di incontro, tempo e spazio, non può ridursi a selfie e schermi

Papa-Francesco-Piazza-San-Pietro

Così il Pontefice durante l’Angelus di ieri, Domenica 11 febbraio 2024.

Papa Francesco ha riflettuto sulla guarigione di un lebbroso narrata nel Vangelo secondo Marco (1,40-45), enfatizzando l’immediata risposta compassionevole di Gesù: “Al malato, che lo implora, Gesù risponde: «Lo voglio, sii purificato!». Pronuncia una frase semplicissima, che mette immediatamente in pratica. Infatti «subito la lebbra scomparve ed egli guarì».” Questa frase esemplifica l’approccio di Gesù nei confronti della sofferenza: azioni concrete precedute da poche parole.

Il Papa ha messo in luce l’importanza dell’agire concreto e della presenza fisica nel mostrare amore e cura verso gli altri, contrapponendosi a un mondo che sempre più spesso si affida a relazioni virtuali. Ha citato l’apostolo Giacomo (2,15-16) per ricordare che “L’amore ha bisogno di concretezza, l’amore ha bisogno di presenza, di incontro, ha bisogno di tempo e spazio donati: non può ridursi a belle parole, a immagini su uno schermo, a selfie di un momento o a messaggini frettolosi.”

Francesco ha invitato i fedeli a riflettere sulla propria disponibilità ad ascoltare e aiutare concretamente gli altri, ponendo l’accento sull’importanza di modificare i propri programmi per rispondere alle necessità altrui: “Chiediamoci oggi: io so mettermi in ascolto delle persone, sono disponibile alle loro buone richieste? Oppure accampo scuse, rimando, mi nascondo dietro parole astratte e inutili?” Ha poi invocato l’intercessione di Maria affinché aiuti tutti ad essere pronti e concreti nell’amore.

Dopo l’Angelus, ha ricordato la canonizzazione di María Antonia de Paz y Figueroa, una santa argentina, e ha sottolineato l’importanza delle relazioni nella malattia, in occasione della Giornata Mondiale del Malato. Ha espresso vicinanza a tutte le persone malate o fragili e ha evidenziato la negazione del diritto alle cure in contesti di povertà estrema e guerra, menzionando specificamente “Ma in questa Giornata, fratelli e sorelle, non possiamo tacere il fatto che ci sono tante persone, oggi, alle quali è negato il diritto alle cure, e dunque il diritto alla vita!”

Il Papa ha concluso l’Angelus salutando i fedeli provenienti da varie parti del mondo e ha invitato tutti a pregare per lui, augurando una buona domenica e un buon pranzo.

Questo messaggio dell’Angelus riflette l’impegno costante del Papa per la cura e la compassione verso i più bisognosi e la sua condanna delle ingiustizie che negano i diritti umani fondamentali, sottolineando l’importanza dell’azione concreta e della presenza fisica nell’espressione dell’amore cristiano.

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