Riconoscimento al coraggio e alla dedizione di chi garantisce la sicurezza del cuore spirituale della Chiesa Cattolica.
Il 10 febbraio 2024, nella storica Sala Clementina, Papa Francesco ha tenuto un discorso significativo rivolto ai dirigenti e al personale dell’Ispettorato di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano, un evento che si colloca come una tradizionale celebrazione d’inizio anno. Questo incontro non è solo un formale scambio di cortesie ma un momento profondamente sentito di riconoscimento e gratitudine da parte del Pontefice per coloro che, con dedizione e discrezione, garantiscono la sicurezza e l’ordine all’interno del piccolo, ma globalmente influente, Stato della Città del Vaticano.
Il Papa ha aperto il suo intervento con un caloroso benvenuto, estendendo il suo saluto non solo ai presenti ma anche alle loro famiglie e ai Cappellani che li supportano nel loro percorso spirituale. La sua prima parola è stata “grazie”, un semplice ma potente riconoscimento del servizio fedele e paziente offerto dal personale di sicurezza, che consente a pellegrini e turisti di esperire il Vaticano in un clima di serenità.
Francesco ha sottolineato l’importanza del loro lavoro, che si svolge quotidianamente, enfatizzando come la loro presenza costante – di giorno e di notte – sia fondamentale per garantire un’esperienza pacifica e sicura per chi visita questo luogo sacro. Il loro impegno va oltre la mera prestazione lavorativa; si tratta di una vera e propria missione che richiede una dedizione totale.
Inoltre, il Pontefice ha esteso il suo ringraziamento alle famiglie dei membri dell’Ispettorato, riconoscendo i sacrifici condivisi e la flessibilità richiesta per assicurare la sicurezza dei viaggi papali, sia all’interno di Roma che in altre località italiane. Questa menzione evidenzia la complessità e la vastità delle responsabilità che ricadono sulle spalle di questi professionisti.
Il discorso ha anche toccato la natura multiforme del loro lavoro, che va dalla prevenzione alla gestione delle emergenze, richiedendo coraggio, tatto e una profonda comprensione delle dinamiche umane. Papa Francesco ha citato San Giovanni XXIII, ricordando come il servizio delle forze dell’ordine sia intrinsecamente legato a valori morali elevati, definendoli “buoni servitori della comunità umana e artefici di pace nella società”.
Questo riconoscimento papale non si ferma alla sola funzione di sicurezza, ma si estende alla capacità del personale di diventare un punto di riferimento per la comunità, affrontando con empatia e comprensione anche i bisogni umani meno visibili. La fiducia che la gente ripone in loro è un aspetto fondamentale del loro servizio, come sottolineato dal Papa, che afferma come la divisa rappresenti un simbolo di affidabilità e sicurezza.
Concludendo, Papa Francesco ha rinnovato il suo grazie al personale e alle loro famiglie, impartendo una benedizione e affidandoli alla protezione di Maria Santissima e San Michele Arcangelo. L’invito a pregare l’uno per l’altro rafforza il senso di comunità e di supporto reciproco che caratterizza la relazione tra il Pontefice e coloro che garantiscono la sicurezza del cuore spirituale della Chiesa Cattolica.
Questo discorso non è solo un’espressione di gratitudine, ma anche un potente promemoria del valore insostituibile del servizio altrui, specialmente in un contesto così unico e significativo come il Vaticano. La dedizione del personale di sicurezza, la loro capacità di affrontare sfide complesse con coraggio e discrezione, e il loro impegno costante verso il bene comune sono esempi viventi di come il servizio