In un mondo sempre più connesso, dove le parole viaggiano alla velocità della luce attraverso i social media e le piattaforme online, il rischio di inciampare in discorsi d’odio, fake news e discriminazione è altamente probabile. In questo contesto si inserisce l’audizione di Carlo Bartoli, presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, avvenuta al Senato presso la Commissione straordinaria presieduta dalla senatrice Liliana Segre, dedicata al contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza.
Situazione preoccupante ma non immutabile
Il presidente Bartoli ha presentato una panoramica iniziale sui fenomeni dell’hate speech, evidenziando come, purtroppo, esso trovi terreno fertile soprattutto in rete, dove la velocità di diffusione delle informazioni supera di gran lunga la capacità di verifica e controllo. Tuttavia, non è mancato di sottolineare come i principi deontologici che regolano la professione giornalistica impongano un ferreo impegno contro ogni forma di discriminazione.
Iniziative e progetti
Tra le varie iniziative messe in campo dall’Ordine, Bartoli ha citato il progetto del libro “Antisemitismo di carta”, una pubblicazione imminente che mira a fare luce sulle radici storiche e le manifestazioni contemporanee dell’antisemitismo attraverso i media. Ha inoltre menzionato il convegno al Museo della Shoah previsto per giugno 2023, che si concentrerà sui rischi di antisemitismo veicolati dai media, dimostrando un impegno attivo e concreto nell’educazione e nella prevenzione.
Libertà di stampa e regolamentazione del Web
Un tema caldo affrontato da Bartoli riguarda la libertà di stampa in zone di conflitto, come la striscia di Gaza, dove l’Ordine ha chiesto garanzie specifiche per i giornalisti al lavoro. Questo punto solleva questioni più ampie sulla sicurezza dei reporter e sul diritto all’informazione in contesti ad alto rischio.
Inoltre, il presidente ha espresso preoccupazione per la mancanza di regolamentazione del web e dei social media, sottolineando come, a differenza del mondo editoriale tradizionale, soggetto a norme e vincoli, l’ambiente online sembri sfuggire a un controllo efficace, rendendo ancora più arduo il compito di contrastare la disinformazione e i discorsi d’odio.
Per un futuro di responsabilità condivisa
L’audizione al Senato rappresenta un momento significativo di riflessione collettiva sull’importanza del ruolo dei giornalisti e dei media nella costruzione di una società più giusta e inclusiva. L’impegno dell’Ordine dei Giornalisti, così come evidenziato da Carlo Bartoli, non si limita solo a un dovere professionale ma diventa un impegno etico verso la verità, la responsabilità e il rispetto dei diritti di ogni individuo, ponendosi come baluardo contro l’odio e la discriminazione in ogni sua forma.