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Ambiente

Benessere mentale: come trasformare le città per favorirlo

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Spazi verdi e inclusione: rivoluzionare l’urbanistica per la salute mentale dei giovani.

In uno studio innovativo pubblicato su Nature, i ricercatori hanno presentato una visione convincente per trasformare gli ambienti urbani in baluardi di supporto alla salute mentale per i giovani. Al centro di questa visione ci sono spazi pubblici dedicati a favorire connessioni e interazioni significative tra i giovani. Questa ricerca completa sottolinea la fattibilità di creare spazi urbani che non solo accolgano, ma promuovano attivamente il benessere mentale dei loro residenti più giovani. Raggiungere questo obiettivo ambizioso richiede uno sforzo concertato che supera i confini tradizionali, radunando stakeholder di vari settori verso la creazione di città più inclusive e accoglienti.

L’urgenza di questa missione è sottolineata dalla crescente tendenza dei giovani individui, quelli sotto i 25 anni, a gravitare verso i centri urbani in cerca di istruzione, coinvolgimento sociale e occupazione. Questa migrazione, pur offrendo numerose opportunità, è stata identificata come un potenziale pericolo per la salute mentale, attribuito a fattori quali la violenza, la scarsità di spazi verdi, l’esposizione a tossine ambientali e un senso pervasivo di disuguaglianza. Con un numero crescente di giovani che chiamano le città la loro casa, emerge una necessità critica di strategie volte a rafforzare la salute mentale tra le popolazioni giovanili urbane.

Per navigare in questo paesaggio complesso, Pamela Collins e il suo team hanno assemblato un variegato panel di 518 esperti provenienti da 53 paesi, abbracciando un ampio spettro di discipline rilevanti alla vita urbana e al benessere adolescenziale. Attraverso un rigoroso processo di indagine su più fasi, questi esperti sono stati incaricati di valutare e classificare 37 caratteristiche che contribuiscono a un ambiente urbano favorevole alla salute mentale dei giovani.

I risultati di questa ampia indagine hanno illuminato diversi fattori chiave critici per favorire il benessere mentale tra i giovani urbani. In primo luogo, è stata evidenziata la disponibilità di spazi comunitari gratuiti e sicuri dove i giovani possono riunirsi, imparare e socializzare. Ugualmente importanti erano le opportunità di lavoro sicure, un quadro educativo di supporto e servizi sanitari accessibili e di qualità. Lo studio ha anche sottolineato l’imperativo di affrontare le disparità nell’accesso alle cure di salute mentale e coinvolgere attivamente i giovani nel processo di pianificazione urbana.

Una percezione allarmante emersa dallo studio, ulteriormente accentuata dalla pandemia di COVID-19, è l’impatto profondo dell’isolamento sociale sulla salute mentale dei giovani. La pandemia ha ingrandito l’importanza degli spazi comunitari e delle reti sociali, con la loro disponibilità ridotta che esacerbava i sentimenti di isolamento e contribuiva a peggiorare gli esiti della salute mentale.

Questa ricerca offre un progetto per le future iniziative di sviluppo urbano, dando priorità alla riduzione delle disuguaglianze e alla mitigazione dei danni alla salute mentale indotti dalla pandemia. Enfatizza l’importanza della pianificazione inclusiva che evita di rinforzare i privilegi sociali esistenti e pone i giovani al centro degli sforzi di progettazione urbana.

Man mano che le città continuano a evolversi, questo studio funge da promemoria critico dell’importanza di progettare spazi urbani che soddisfino non solo le esigenze fisiche dei loro abitanti, ma nutrano anche il loro benessere mentale ed emotivo. Il cammino verso la creazione di città amiche della salute mentale per i giovani è complesso e impegnativo, ma le ricompense – un futuro urbano più sano, vibrante e inclusivo – superano di gran lunga gli sforzi necessari per percorrerlo.

Articolo Nature: Making cities mental health friendly for adolescents and young adults. DOI 10.1038/s41586-023-07005-4 .

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