Dopo l’Angelus il Pontefice mette in luce le crisi globali, esortando alla riconciliazione e ad aiutare le popolazioni civili.
Nel suo discorso dopo l’Angelus di domenica 10 marzo 2024, Papa Francesco ha rivolto l’attenzione a questioni di rilevanza globale, con un particolare focus sulla necessità di pace e giustizia. Mentre il mondo celebra le donne e i loro diritti, il Papa ha esteso il suo messaggio ben oltre, toccando le ferite aperte di conflitti e crisi che affliggono diverse parti del globo.
Un segmento significativo del suo intervento ha trattato le tensioni e le sofferenze in Ucraina, Haiti, la Repubblica Democratica del Congo e la Terra Santa. Questi richiami non sono stati soltanto menzioni di circostanza ma veri e propri appelli alla comunità internazionale e ai fedeli di tutto il mondo a pregare e operare per la riconciliazione e la fine delle ostilità. Il riferimento specifico all’Ucraina e agli altri conflitti ha sottolineato la preoccupazione del Papa per le “immani sofferenze” che le popolazioni civili sono costrette a sopportare a causa delle guerre.
Il messaggio di Papa Francesco è stato un richiamo all’azione, sollecitando tutti a contribuire alla costruzione della pace e al sostegno delle comunità afflitte. La sua vicinanza ai fratelli musulmani in occasione dell’inizio del Ramadan ha ribadito il desiderio di solidarietà universale e di dialogo interreligioso come strumenti necessari per la pacificazione.