Attraverso la storia di Nicodemo, il Papa ricorda l’importanza della compassione e del perdono.
Durante l’Angelus di domenica 10 marzo 2024, tenutosi in Piazza San Pietro, Papa Francesco ha offerto una profonda riflessione sulla figura di Nicodemo, presentata nel Vangelo, per sottolineare un concetto cardine del messaggio cristiano: Gesù non è venuto per condannare, ma per salvare. Questa quarta domenica di Quaresima ha rappresentato un’occasione per riflettere sull’approccio di misericordia che caratterizza l’azione salvifica di Cristo.
Il Pontefice ha illustrato come Gesù, nel corso del suo ministero terreno, abbia spesso interagito con individui e gruppi, rivelando le loro vere intenzioni e sfidandoli a riflettere sulle proprie vite. Tuttavia, l’enfasi è stata posta sull’uso che Gesù fa di questa sua capacità non per condannare, ma per offrire a tutti la possibilità di redenzione. Papa Francesco ha invitato i fedeli a seguire l’esempio di Cristo, adottando uno sguardo di misericordia piuttosto che di giudizio verso il prossimo.
Il messaggio dell’Angelus è stato un invito a contemplare la natura profondamente liberatrice e salvifica dell’azione di Gesù, un richiamo a riconoscere e accettare la sua misericordia come mezzo per la propria conversione e guarigione spirituale.