Le riflessioni del Pontefice nell’anniversario dell’uccisione di un sacerdote che ha lottato contro l’ingiustizia.
La lettera del Santo Padre Francesco in occasione del 30° anniversario dell’uccisione di Don Giuseppe Diana riflette profondamente sul significato del sacrificio e sulla lotta contro l’ingiustizia. Il Papa ricorda Don Diana come un “servo buono e fedele” che ha lavorato instancabilmente per il bene del suo popolo, incarnando la speranza e la profezia cristiana di un mondo libero da ogni male. Questo ricordo non solo onora la memoria di Don Diana ma invita anche alla riflessione sulla responsabilità di ciascuno nel costruire una società giusta.
Francesco esprime vicinanza alla comunità diocesana di Aversa, ricordando l’impegno di Don Diana verso la giustizia sociale e lo sviluppo umano. Sottolinea l’importanza dell’annuncio profetico e dell’impegno quotidiano nella coltivazione della giustizia, paragonando la tragedia dell’uccisione di Don Diana al primo fratricidio narrato nella Bibbia, per evidenziare come la violenza e l’odio siano ancora presenti nella società odierna.
Il Papa mette in luce l’importanza dell’inquietudine evangelica che ha animato il sacerdozio di Don Diana, il quale ha visto il volto del Padre in ogni fratello, offrendo una testimonianza di giustizia, pace e libertà. Invita i cristiani a essere segno di un’umanità nuova, in contrapposizione ai messaggi di violenza e sopruso, richiamando le parole di Don Diana sul ruolo profetico dei credenti nel denunciare l’ingiustizia e richiamare il progetto di Dio.
In conclusione, il Santo Padre esorta i giovani a non perdere la speranza e a costruire un futuro basato su ideali elevati e sul lavoro onesto, ispirandosi all’eredità spirituale di Don Diana per diventare artigiani di pace. La lettera si chiude con una benedizione e un invito alla preghiera, affidando tutti alla protezione della Beata Vergine Maria e all’intercessione di San Giuseppe.
