Alice Diop illumina L’immagine e la parola con la sua arte narrativa: una stagione di creazione e riflessione cinematografica.
Si è svolta lo scorso fine settimana a Locarno la manifestazione L’immagine e la parola, un evento di due giorni che ha trasformato il Cinema Rialto in un punto di incontro per appassionati di cinema e professionisti del settore. Il pubblico ha avuto l’opportunità unica di assistere alle masterclass tenute da due figure di spicco: la regista Alice Diop, ospite d’onore della rassegna, e Kevin B. Lee, noto come il Professor for the Future of Cinema presso l’Università della Svizzera italiana.
Durante gli incontri, Alice Diop ha lasciato il segno nel pubblico locarnese, impressionando tutti con la potenza del suo impegno sia politico che formale. Le sue parole e i suoi lavori hanno dimostrato come sia possibile lasciare un’impronta indelebile nel cinema contemporaneo attraverso una narrazione autentica e significativa.
L’evento ha segnato anche l’inizio della Spring Academy, che vedrà i registi selezionati lavorare intensamente fino al 24 marzo. Sotto la guida esperta di Diop, questi talenti emergenti avranno l’occasione di sviluppare e produrre i loro cortometraggi. La collaborazione avverrà in uno scenario da sogno, ovvero l’Hotel Belvedere Locarno, che con la sua magnifica vista panoramica promette di essere fonte di ispirazione per i partecipanti.
Un momento clou dell’evento è stata la conversazione intitolata Un cinema di riparazione tra Alice Diop, Kevin B. Lee e la critica cinematografica Libertad Gills. In questo incontro, sono stati esplorati vari temi, come l’approccio registico di Diop, le sue influenze e l’importante questione della rappresentazione dei corpi neri nel cinema. Si è discusso ampiamente dell’importanza di conservare le tracce della memoria, sia individuale che collettiva, attraverso l’arte cinematografica.
Alice Diop ha condiviso una riflessione potente sull’essenza del cinema che merita di essere citata integralmente: “Quando sei sommerso dalle immagini, non riesci più a vedere nulla. Penso che il cinema sia il contrario dell’immagine: è una somma di immagini e una forma di resistenza davanti alla crescente incapacità di guardare”.
Con queste parole, Diop non solo descrive la sua visione del cinema come mezzo di espressione e resistenza ma invita anche il pubblico a riconsiderare il modo in cui interagiamo con le immagini che ci circondano quotidianamente. L’immagine e la parola a Locarno si conferma così non solo un evento di incontro e formazione ma anche una celebrazione della capacità del cinema di provocare riflessione e cambiamento.