Nel suo messaggio ai seminaristi, il Pontefice riflette sulla diversità e sulla missione di portare Dio nelle comunità.
Il 27 aprile 2024, Papa Francesco ha rivolto un commovente discorso alla comunità del seminario di Burgos, riunita nella Sala Clementina. Con parole cariche di significato, il Papa ha espresso la sua gioia nell’accogliere i seminaristi e i sacerdoti, sottolineando la diversità e l’unità di questa comunità come un “mosaico di razze, culture ed età”. Questa diversità, secondo il Pontefice, è una risposta vibrante alla chiamata di Gesù al sacerdozio ministeriale.
Riflettendo sulla storia e sulle tradizioni della regione di Burgos, che oggi molti chiamano “la España vaciada” o “Spagna vuota”, Papa Francesco ha citato il famoso poema epico “Cantar de mio Cid”, evocando le immagini del Cid che entra a Burgos, accolto dalle lacrime dei cittadini. Questo ricordo personale lega il Papa alla città di Burgos, che aveva visitato negli anni ’70, rievocando anche incontri significativi con il vescovo dell’epoca.
Il Papa ha proseguito il suo discorso focalizzandosi sul motivo per cui Dio ci porta in determinati luoghi, facendo riferimento al Vangelo di Luca, dove Gesù invia i suoi discepoli “dove Lui stesso stava per venire” (Luca 10:1). Papa Francesco interpreta questo passaggio come un invito per i seminaristi a rendere presente Dio in queste terre vuote, non solo per popolarle, ma per costruire comunità e edificare la Chiesa.
L’essenza del messaggio papale si concentra sull’importanza dell’accoglienza e dell’arricchimento reciproco all’interno di un gruppo eterogeneo, sull’assoluta disponibilità verso Dio e sulla necessità di liberarsi dalle false sicurezze umane per accogliere pienamente Dio e il prossimo nel proprio cuore. Papa Francesco sottolinea come questa apertura interna sia cruciale per trasmettere pace e speranza, elementi essenziali per rivitalizzare e riempire di luce le “terre barren” della Spagna vuota.
Concludendo il suo discorso, il Papa ha invocato la benedizione di Gesù e la protezione della Vergine Maria sui presenti, rafforzando il suo appello a essere portatori di speranza e luce nelle comunità che servono. Queste parole non solo rafforzano il senso di missione tra i giovani seminaristi ma offrono anche una riflessione profonda sull’importanza del servizio religioso in aree geografiche e spiritualmente svuotate.