Il Premier risponde alle critiche, difende le sue origini popolari e traccia il percorso su giustizia, immigrazione e riforme costituzionali.
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato ieri all’evento Il Giorno della Verità. Durante l’intervista con Maurizio Belpietro, Meloni ha toccato una serie di temi cruciali, dalla gestione della pandemia alla politica migratoria, dimostrando una determinazione incrollabile e una chiarezza di intenti che hanno caratterizzato il suo intervento.
L’inchiesta di Genova
Meloni ha affrontato subito la questione dell’inchiesta di Genova, rispondendo alle domande del direttore dell’evento. “Non ho avuto chiaramente il tempo la possibilità di approfondire più di tanto quello che vedo”, ha dichiarato, sottolineando che il Presidente della Regione Liguria ha promesso di leggere le carte e fornire la sua versione dei fatti. “Credo che il minimo sindacale di rispetto per un uomo che oltretutto obiettivamente governa molto bene la sua regione da diversi anni sia attendere le sue parole”.
Il confronto con Elly Schlein
Un altro tema caldo è stato il confronto previsto con Elly Schlein, leader del Partito Democratico. Meloni ha spiegato che questo confronto rappresenta un’opportunità per esporre ai cittadini italiani le diverse visioni dell’Europa, una socialista e l’altra conservatrice. “Io penso che confronto sia il sale della democrazia particolarmente penso che lo sia in campagna elettorale”, ha affermato, ridendo delle critiche ricevute per la sua disponibilità al dibattito.
Orgoglio popolare e accuse di demagogia
Meloni ha rivendicato con orgoglio le sue origini popolari, rispondendo alle accuse di demagogia. Ha espresso soddisfazione per il fatto che, nonostante il suo ruolo, molte persone la chiamano ancora per nome, senza sentirsi distanti. “Sono fiera del fatto che le persone pensino ancora di potermi dare e mi diano ancora del tu”, ha detto. Ha sottolineato che i titoli e le etichette non definiscono il valore di una persona e che chiunque può raggiungere grandi obiettivi indipendentemente dalle proprie origini.
Politica migratoria e relazioni con l’Europa
Il tema dell’immigrazione è stato un punto centrale del discorso. Meloni ha ribadito la necessità di collaborare con i paesi di origine e transito dei migranti per fermare la migrazione illegale. Ha menzionato accordi con Tunisia, Egitto, e Albania come esempi di iniziative concrete. “L’unico modo serio è cooperare con i paesi di provenienza e di transito di questi migranti”, ha affermato, evidenziando i risultati positivi già ottenuti.
Riforma della Giustizia e stabilità governativa
Meloni ha anche discusso la necessità di una riforma della giustizia, descrivendola come una delle grandi questioni irrisolte del paese. Ha promesso che nei prossimi giorni la riforma arriverà in consiglio dei ministri. Sul tema della stabilità, ha difeso la sua proposta di riforma costituzionale che prevede l’elezione diretta del capo del governo. “Se il capo del governo va a casa, ragionevolmente la legislatura finisce”, ha spiegato, sottolineando come questa misura garantirebbe maggiore stabilità e responsabilità.
L’intervento di Giorgia Meloni è stato caratterizzato da una forte determinazione e da una visione chiara per il futuro dell’Italia. Ha risposto con fermezza alle critiche e ha delineato un percorso preciso per affrontare le principali sfide del paese. “Non sto al governo per fare per me stessa, lo faccio per i cittadini italiani”, ha concluso, ribadendo il suo impegno per il bene comune.