L’incontro Giustizia e Pace si Baceranno all’Arena di Verona, tra testimonianze globali e risposte illuminanti del Pontefice.
Oggi, Sabato18 maggio 2024, Papa Francesco ha presieduto un significativo incontro all’Arena di Verona, intitolato “Giustizia e Pace si Baceranno”. L’evento ha riunito voci da tutto il mondo, con testimonianze toccanti e domande profonde rivolte al Santo Padre. Durante l’incontro, Papa Francesco ha offerto risposte illuminanti e incoraggianti, sottolineando l’importanza della collaborazione globale e della partecipazione comunitaria nella costruzione della pace.
La pace va organizzata – Tavolo Democrazia Diritti
Mahbouba Seraj, proveniente da Kabul, Afghanistan, ha affermato che nel suo paese c’è stata l’illusione della democrazia e della pace per 44 anni. Ha chiesto a Papa Francesco come si possono costruire istituzioni di pace e come far funzionare l’opera di pace a livello globale.
Papa Francesco ha risposto che una leadership basata sull’individualismo rischia di far sparire la comunità, e questo può essere la radice delle dittature. Ha sottolineato l’importanza della partecipazione e della collaborazione, dicendo: “Lavoriamo tutti, tutti partecipiamo nell’opera che portiamo avanti”. Ha esortato a investire nei giovani e nella loro formazione, affinché capiscano che il futuro passa attraverso l’azione collettiva. Ha enfatizzato: “Uno più uno fa tre: questo è il miracolo di lavorare insieme”.
La pace va promossa – Tavolo Migrazioni
João Pedro Stédile dal Brasile e Elda Baggio di “Medici senza frontiere” hanno chiesto a Papa Francesco come si possa vivere una conversione di prospettiva per mettersi dalla parte dei migranti e delle vittime, e come mantenere questa posizione.
Papa Francesco ha ricordato che il Vangelo insegna a mettersi dalla parte dei piccoli e degli esclusi. Ha enfatizzato l’importanza di non nascondere le limitazioni e di ascoltare le voci dei piccoli, rispettando la loro dignità. Ha detto: “Ognuno ha la propria voce, sia che parli con la lingua sia che parli con la propria esistenza”. Ha inoltre criticato la cultura dell’indifferenza, sottolineando che tutti siamo responsabili delle ingiustizie e che dobbiamo uscire dalla mentalità di Ponzio Pilato che si lava le mani di fronte ai problemi.
La pace va curata – Tavolo Ambiente / Creato
Vanessa Nakate, un’attivista per il clima dall’Uganda, e Annamaria Panarotto delle mamme No-Pfas del Veneto, hanno chiesto come ritrovare il tempo per costruire relazioni di giustizia in un’epoca di velocità e immediatezza, e come costringere la politica a dare risposte più immediate.
Papa Francesco ha riconosciuto la tensione tra l’urgenza di risposte immediate e la necessità di rallentare per fare spazio all’azione di Dio e della società. Ha detto: “La pace non si inventa da un giorno all’altro. La pace va curata”. Ha sottolineato l’importanza del dialogo e della pazienza nel costruire la pace, invitando a rallentare e ricalibrare le nostre attese e azioni.
La pace va sperimentata – Disarmo
Sergio Paronetto e Andrea Riccardi hanno chiesto come essere artigiani di pace in un mondo dove la pace è vista come ingenuità e dove molti si sentono impotenti di fronte ai conflitti.
Papa Francesco ha affermato che i conflitti e le tensioni sono parte della vita e che la soluzione non è rimuoverli ma affrontarli con creatività e dialogo. Ha detto: “Da un conflitto si esce soltanto ‘da sopra’”. Ha sottolineato l’importanza della comunità nel risolvere i conflitti e ha criticato l’uniformità, affermando che la pluralità è necessaria per una società sana.
La pace va preparata – Tavolo Lavoro e economia
Maoz Inon e Aziz Sarah, imprenditori provenienti da Israele e Palestina, hanno chiesto come i giovani possono diventare imprenditori di pace in un contesto formativo dominato da paradigmi tecnocratici e dalla cultura del profitto.
Papa Francesco ha elogiato il coraggio dei due uomini di abbracciarsi nonostante il dolore della perdita dei propri familiari. Ha sottolineato che l’abbraccio è un progetto di futuro e ha invitato a un momento di silenzio per pregare per la pace. Ha detto: “Abbracciarci. Ambedue hanno perso i familiari, la famiglia si è rotta per questa guerra. A che serve la guerra?”. Ha esortato i presenti a lavorare per la pace e a portare questo desiderio ai loro popoli.
Immagine: Cortesia Fondazione Arena di Verona.