Il Messaggio di Papa Francesco per la 110ma Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato.
Il 29 ottobre 2023 si è conclusa la prima Sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, un evento significativo che ha permesso alla Chiesa di approfondire la sinodalità come vocazione originaria. Papa Francesco ha sottolineato come la sinodalità rappresenti un “cammino congiunto del Popolo di Dio e un dialogo fecondo di carismi e ministeri a servizio dell’avvento del Regno”. Questo concetto permette alla Chiesa di riscoprire la propria natura itinerante, simile a quella del popolo d’Israele in cammino verso la terra promessa.
Il pontefice ha voluto evidenziare come il viaggio dei migranti del nostro tempo rappresenti una viva immagine del popolo di Dio in cammino verso la patria eterna. I migranti, con i loro viaggi di speranza, ci ricordano che “la nostra cittadinanza infatti è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo”. Le loro esperienze di sofferenza e speranza sono paragonabili a quelle del popolo d’Israele al tempo di Mosè, che fuggiva da situazioni di oppressione e discriminazione. Come gli ebrei nel deserto, anche i migranti affrontano numerosi ostacoli: fame, sete, malattie e disperazione.
In questo contesto, Papa Francesco ha sottolineato la presenza costante di Dio che precede e accompagna il cammino del Suo popolo. “Il Signore, tuo Dio, cammina con te; non ti lascerà e non ti abbandonerà”, ha affermato, richiamando l’immagine della colonna di nube e di fuoco che guidava gli israeliti nel deserto. Dio si manifesta in molteplici forme per sostenere il Suo popolo, offrendo segni tangibili della Sua vicinanza e protezione.
Molti migranti sperimentano questa presenza divina come compagno di viaggio, guida e ancora di salvezza. A Lui si affidano prima di partire e nei momenti di bisogno, trovando conforto e speranza. “Grazie a Lui, ci sono buoni samaritani lungo la via”, ha osservato il Papa, sottolineando come la fede e la preghiera accompagnino i migranti nei loro viaggi. Dio non solo cammina con il Suo popolo, ma si identifica con esso, specialmente con gli ultimi, i poveri e gli emarginati, prolungando così il mistero dell’Incarnazione.
L’incontro con i migranti è, quindi, un incontro con Cristo. Come ha ricordato Papa Francesco, “Ero straniero e mi avete accolto”; e ancora, “tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Ogni incontro lungo il cammino rappresenta un’opportunità di salvezza, poiché nella sorella o nel fratello bisognoso è presente Gesù. I poveri ci permettono di incontrare il volto del Signore, salvandoci.
In questa Giornata dedicata ai migranti e ai rifugiati, Papa Francesco invita tutti a unirsi in preghiera per coloro che hanno dovuto abbandonare la loro terra in cerca di condizioni di vita migliori. Esorta a sentirci in cammino insieme a loro, facendo “sinodo” insieme, e ad affidarli all’intercessione della Beata Vergine Maria, segno di speranza e consolazione nel cammino del Popolo fedele di Dio.
Questo messaggio riflette l’invito del Papa a vivere la solidarietà e la sinodalità in un mondo in cui il fenomeno migratorio rappresenta una sfida e una chiamata alla compassione cristiana.