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Papa Francesco: portare Eucaristia nel mondo con gratitudine, memoria e presenza

Papa Francesco 15 marzo 2017

Nell’omelia per la Solennità del Corpo e Sangue di Cristo, il Papa esorta a vivere in gratitudine e prossimità, portando l’Eucaristia nel mondo

Nella Basilica di San Giovanni in Laterano, durante la celebrazione della Santa Messa, Processione e Benedizione Eucaristica per la Solennità del Corpo e Sangue di Cristo, domenica 2 giugno 2024, Papa Francesco ha offerto una riflessione toccante sulle tre dimensioni del Mistero dell’Eucaristia: il ringraziamento, la memoria e la presenza.

Il ringraziamento: una vita di gratitudine

Papa Francesco ha iniziato l’omelia sottolineando il significato della parola “Eucaristia”, che vuol dire “grazie”. “Prese il pane e recitò la benedizione” (Mc 14,22). “Il segno del pane è importante,” ha affermato il Papa, “È l’alimento di ogni giorno, con cui portiamo all’Altare tutto ciò che siamo e che abbiamo: vita, opere, successi, e anche fallimenti.” Ha incoraggiato i fedeli a vedere ogni cosa come un dono e a non sprecare le risorse e i talenti ricevuti. “Di tutta la sua vita Gesù ha fatto un dono,” ha ribadito, esortando a vivere con gratitudine e a risollevare chi cade.

La memoria: ricordare il sacrificio di Cristo

Passando alla seconda dimensione, Papa Francesco ha parlato della memoria. Ha spiegato che per l’antico Israele, la benedizione del pane ricordava la liberazione dalla schiavitù d’Egitto. Per i cristiani, è un richiamo alla Pasqua di Cristo, alla sua Passione e Risurrezione. “Fare memoria della nostra vita, dei nostri successi, dei nostri sbagli, e della presenza del Signore nella nostra vita,” ha detto, sottolineando che la vera libertà si trova nel servizio e nell’amore, non nell’accumulo egoistico o nell’individualismo.

Dio vicino e solidale

Infine, il Papa ha parlato della presenza reale di Cristo nell’Eucaristia, un Dio vicino e solidale con l’uomo. “Il pane Eucaristico è presenza reale. E con questo ci parla di un Dio che non è lontano, che non è geloso, ma vicino e solidale con l’uomo,” ha affermato. Questa presenza divina invita i cristiani a farsi prossimi ai fratelli, specialmente nei momenti di bisogno.

Invito alla prossimità

Papa Francesco ha poi fatto un appello per portare l’Eucaristia nelle strade del mondo, ricordando che la Processione Eucaristica non è un atto di ostentazione, ma un invito a condividere la vita nuova donata da Gesù. “È urgente riportare nel mondo l’aroma buono e fresco del pane dell’amore, per continuare a sperare e ricostruire senza mai stancarsi quello che l’odio distrugge,” ha esortato il Papa, richiamando tutti a diventare messaggeri di speranza e ricostruzione.

Concludendo l’omelia, Papa Francesco ha invitato i fedeli a partecipare con spirito di gratitudine e prossimità alla Processione Eucaristica, portando il Signore tra le case della città. “Facciamo la processione con questo spirito. Grazie,” ha detto, segnando la fine di una riflessione profonda e ispiratrice sull’importanza dell’Eucaristia nella vita quotidiana dei cristiani.

Questo messaggio di Papa Francesco ci ricorda che l’Eucaristia non è solo un rito, ma un invito a vivere una vita di gratitudine, memoria e presenza divina, impegnandosi a costruire un mondo più giusto e fraterno.

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