Il Pontefice parla della libertà dello Spirito Santo e annuncia un documento sul Sacro Cuore di Gesù
Nell’udienza generale di ieri mattina in Piazza San Pietro, il Papa ha continuato il nuovo ciclo di catechesi intitolato “Lo Spirito e la Sposa. Lo Spirito Santo guida il popolo di Dio incontro a Gesù nostra speranza”. L’argomento centrale della riflessione di oggi è stato il tema “Il vento soffia dove vuole. Dove c’è lo Spirito di Dio c’è libertà” (Gv 3,6-8).
Papa Francesco ha spiegato che il nome “Spirito Santo”, latinizzato, deriva dall’ebraico “Ruach”, che significa soffio, vento, respiro. “Nella Bibbia il nome è tanto importante da identificarsi quasi con la persona stessa,” ha detto il Papa, sottolineando che santificare il nome di Dio significa onorare Dio stesso. Ha poi spiegato che l’immagine del vento rappresenta la potenza e la libertà dello Spirito Santo. “Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito” (Gv 3,8), ha ricordato Francesco citando le parole di Gesù a Nicodemo.
Il Papa ha evidenziato che lo Spirito Santo non può essere “istituzionalizzato” o “cosificato”. San Paolo ha chiarito che “Dove c’è lo Spirito del Signore, c’è libertà” (2 Cor 3,17), indicando una libertà speciale che non è libertà di fare ciò che si vuole, ma di fare ciò che Dio vuole. Francesco ha messo in guardia contro l’abuso di questa libertà per scopi egoistici, sottolineando che la vera libertà si manifesta nel servizio agli altri.
Alla fine della catechesi, il Papa ha rivolto un pensiero speciale al mese dedicato al Sacro Cuore e ha ricordato il 350° anniversario della prima apparizione del Sacro Cuore di Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque a Paray-le-Monial. Ha annunciato che a settembre pubblicherà un documento sul culto del Sacro Cuore di Gesù, esprimendo il desiderio che questo aiuti la Chiesa nel cammino del rinnovamento ecclesiale.
Francesco ha concluso l’udienza con saluti speciali ai giovani, agli ammalati, agli anziani e agli sposi novelli, invitando tutti a corrispondere all’amore redentivo di Cristo e ad affidarsi con fiducia all’intercessione della Madre del Signore. Ha inoltre chiesto preghiere per la pace nel mondo, con un pensiero particolare per l’Ucraina, la Palestina, Israele e il Myanmar. L’udienza si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.