Il Pontefice riflette sul simbolismo della Nevicata miracolosa, e sull’importanza della Vergine Maria nella Solennità della Madonna delle Neve.
Ieri, Lunedì 5 agosto 2024, Papa Francesco ha presieduto la celebrazione dei Secondi Vespri presso la Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, in occasione dell’anniversario della sua dedicazione e della solennità della Madonna delle Neve. Durante l’omelia, il Santo Padre ha riflettuto su due segni significativi di questa celebrazione: la tradizionale “nevicata” e l’icona della Salus populi romani.
La “nevicata”
Papa Francesco ha iniziato parlando della “nevicata”, chiedendosi se essa sia solo folclore o se abbia un valore simbolico. Ha spiegato che dipende da come la percepiamo e dal senso che le diamo. La “nevicata” rievoca il prodigioso fenomeno che indicò a Papa Liberio il luogo dove costruire la primitiva basilica. Tuttavia, il fatto che questo segno venga ripetuto durante la liturgia invita a leggerlo in chiave simbolica. Citando il libro del Siracide, il Papa ha detto: «L’occhio ammira la bellezza del suo candore / e il cuore stupisce nel vederla fioccare» (Sir 43,18), sottolineando come la neve simboleggi la grazia, unendo bellezza e gratuità. Ha aggiunto: “La grazia suscita ammirazione e stupore. Non dimentichiamo queste due parole: capacità di ammirare e capacità di stupirsi.”
L’icona della Salus populi romani
Il Papa ha poi rivolto l’attenzione al secondo segno, molto più importante: l’antica Icona mariana della Salus populi romani. In essa, ha detto, “la grazia acquista pienamente la sua forma cristiana nell’immagine della Vergine Madre col Bambino.” Ha evidenziato come questa immagine rappresenti l’essenza della grazia divina, priva di qualsiasi rivestimento mitologico o magico. Citando San Paolo, ha ricordato: «Dio mandò il suo Figlio, nato da donna» (Gal 4,4), sottolineando la purezza immacolata della Vergine Maria. Ha invitato tutti a prendersi del tempo per contemplare l’icona in silenzio, affermando: “Prendiamoci un po’ di tempo per andare a guardare la Madonna. Guardiamola in silenzio, vedendo tutte queste cose.”
Intercessione della Vergine Maria
Papa Francesco ha poi parlato del ruolo della Vergine Maria come mediatrice della grazia, sottolineando l’importanza della sua intercessione per la città di Roma e per il mondo intero, specialmente per la pace. Ha evidenziato come il perdono sia fondamentale per la pace: “la pace che è vera e duratura solo se parte da cuori pentiti e da cuori perdonati; il perdono fa la pace.”
Concludendo l’omelia, il Santo Padre ha rivolto una preghiera alla Vergine Santa con le parole di San Cirillo di Alessandria: «Ti saluto, o Maria, Madre di Dio, tu che hai portato la luce, tu purissima. Ti saluto, Vergine Maria, Madre e serva. […] Ti saluto, Maria tesoro della terra; lampada che non si spegne; da te è nato il sole di giustizia.» Ha poi invitato tutti i presenti a ripetere insieme: “Ti saluto, Santa Madre di Dio,” tre volte, culminando in un momento di devozione collettiva.
Questa celebrazione ha rafforzato il legame spirituale con la Vergine Maria, invitando i fedeli a riflettere sulla grazia e sull’importanza dell’ammirazione e dello stupore nella loro fede.