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Il Papa: la fede supera falsità, presunzioni e pregiudizi

Papa-Francesco-Piazza-San-Pietro

Il Pontefice invita a una fede autentica che non si chiuda in schemi rigidi, ma che si apra all’incontro con Dio attraverso l’ascolto sincero e la preghiera.

In questa domenica di metà agosto, Papa Francesco ha offerto ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro una riflessione profonda e stimolante sul Vangelo del giorno, tratto dal capitolo 6 del Vangelo di Giovanni. La liturgia ci propone il momento in cui Gesù afferma di essere «disceso dal cielo» (Gv 6,38), un’affermazione che suscita scandalo tra i Giudei, incapaci di riconoscere in Lui il Messia.

Il Papa ha sottolineato come i Giudei si lascino bloccare dai loro pregiudizi, rifiutando di credere che un uomo con umili origini, figlio di un falegname, potesse davvero essere inviato da Dio. «Come potrebbe Dio manifestarsi in modo così ordinario?», ha ribadito il Papa, evidenziando la difficoltà che spesso si incontra nell’accettare le sorprese di Dio, soprattutto quando queste escono dagli schemi rigidi e polverosi delle nostre sicurezze. «I preconcetti e la presunzione, quanto male ci fanno! Impediscono un dialogo sincero, un avvicinamento tra fratelli», ha ammonito il Pontefice, invitando a stare attenti a non lasciarsi ingabbiare da tali atteggiamenti.

Dio non aiuta gli ipocriti

Nonostante i Giudei fossero persone religiose, osservanti della legge, e avessero persino assistito a vari miracoli compiuti da Gesù, ciò non era sufficiente per loro a riconoscerlo come il Messia. «Perché non li aiuta? Perché compiono le loro pratiche religiose non tanto per mettersi in ascolto del Signore, quanto per trovare in esse una conferma a quello che pensano loro», ha spiegato Papa Francesco. In tal modo, essi si chiudono al vero incontro con Dio, riducendo la loro fede a una mera conferma dei propri pregiudizi.

Il Papa ha poi esortato i fedeli a riflettere su questo comportamento e a chiedersi se nella propria vita di fede siano realmente aperti all’ascolto di Dio. «Nella mia vita di fede, sono capace di fare veramente silenzio in me, e di mettermi in ascolto di Dio?», ha domandato, suggerendo che la vera fede e la vera preghiera devono aprire mente e cuore, e non chiuderli.

Nella preghiera dopo l’Angelus, Papa Francesco ha ricordato l’anniversario del bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki, rinnovando l’invito alla preghiera per la pace, in particolare per le situazioni di conflitto in Ucraina, Medio Oriente, Palestina, Israele, Sudan e Myanmar. Ha anche rivolto un pensiero affettuoso alle Clarisse, in occasione della festa di Santa Chiara, e ha espresso vicinanza alle vittime del tragico incidente aereo avvenuto in Brasile.

Infine, salutando i pellegrini presenti, ha invitato tutti a pregare per lui, con il consueto augurio di una buona domenica e un buon pranzo.

In questo Angelus, Papa Francesco ci ha richiamati all’importanza di una fede autentica, libera da pregiudizi, aperta all’incontro con Dio, e ci ha ricordato che solo una preghiera sincera può aprire il nostro cuore alla luce e alla grazia divina.

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