Papa Francesco riflette sulla sfida di seguire Gesù e invita alla solidarietà con i più colpiti dal vaiolo delle scimmie, e alla pace per le nazioni in conflitto.
Durante l’Angelus di oggi, 25 agosto 2024, Papa Francesco ha offerto una riflessione profonda sulla fedeltà a Cristo, ispirata dal Vangelo del giorno (Gv 6,60-69), e ha lanciato un accorato appello per la pace e la solidarietà globale. Il Pontefice ha richiamato l’attenzione sulla celebre risposta di San Pietro a Gesù: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna” (Gv 6,68), definendola un’espressione di amicizia e fiducia in Cristo.
La sfida di seguire Gesù
Nel suo discorso, Papa Francesco ha riconosciuto che seguire Gesù non è sempre facile, soprattutto quando le sue parole e azioni sfidano la mentalità comune e le tradizioni consolidate. “Non sempre i discepoli comprendono quello che il Maestro dice e fa; a volte faticano ad accettare i paradossi del suo amore, le esigenze estreme della sua misericordia, la radicalità del suo modo di donarsi a tutti,” ha affermato il Papa, sottolineando che, nonostante le difficoltà, i discepoli hanno trovato in Gesù la risposta alla loro sete di vita, gioia e amore.
Rivolgendosi ai fedeli, il Santo Padre ha posto una domanda personale: “Quanto è presente Gesù nella mia vita? Quanto mi lascio toccare e provocare dalle sue parole? Posso dire che sono anche per me ‘parole di vita eterna’?” Invitando tutti a riflettere su queste domande, Papa Francesco ha invocato l’aiuto di Maria affinché i cristiani possano sempre ascoltare e accogliere Gesù nelle loro vite.
Appelli per la solidarietà e la pace globale
Dopo la preghiera dell’Angelus, Papa Francesco ha espresso la sua solidarietà alle persone colpite dal vaiolo delle scimmie, definendo la malattia un’emergenza sanitaria globale. “Prego per tutte le persone contagiate, specialmente la popolazione della Repubblica Democratica del Congo così provata,” ha dichiarato, esortando i governi e le industrie a condividere le risorse mediche per garantire assistenza a tutti.
Il Papa ha poi rivolto un messaggio di speranza al popolo del Nicaragua, incoraggiandolo a rinnovare la fiducia in Gesù e a sentirsi protetto dalla Vergine Immacolata. Ha espresso preoccupazione per la libertà di culto in Ucraina, sottolineando che “chi prega veramente prega sempre per tutti” e ha invitato a non abolire nessuna Chiesa cristiana.
Infine, il Santo Padre ha rinnovato il suo appello per la pace, ricordando i conflitti in Ucraina, Palestina, Israele, Myanmar e in altre regioni del mondo. “I popoli chiedono pace! Preghiamo perché il Signore ci dia, a tutti, la pace,” ha esclamato.
Saluti e benedizione
Prima di concludere, Papa Francesco ha salutato i pellegrini presenti in Piazza San Pietro, con un saluto speciale ai nuovi seminaristi del Collegio Nord-Americano e ai ragazzi con disabilità impegnati nella “staffetta dell’inclusione”. Ha augurato a tutti una buona domenica, ricordando di pregare per lui: “Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!”
L’Angelus di oggi ha offerto non solo una riflessione spirituale, ma anche un forte invito all’azione per la pace e la solidarietà, riaffermando l’importanza di mantenere viva la presenza di Cristo nelle nostre vite quotidiane.