Nell’udienza ai familiari delle vittime dell’esplosione del 2020, il Pontefice ha espresso la sua vicinanza, e chiesto verità e giustizia
Il Papa ha anche ribadito il ruolo del Libano come progetto di pace.
Lunedì 26 agosto 2024 Papa Francesco ha incontrato i familiari delle vittime dell’esplosione nel porto di Beirut, avvenuta il 4 agosto 2020, durante un’udienza tenutasi nella Sala del Concistoro in Vaticano. Con parole cariche di commozione e solidarietà, il Santo Padre ha espresso la sua vicinanza a coloro che hanno perso i propri cari in quella tragica vicenda, richiamando l’attenzione sulla necessità di verità e giustizia, e rinnovando il suo appello per la pace in Libano e in tutto il Medio Oriente.
Memoria e solidarietà
Papa Francesco ha aperto il suo discorso ricordando con dolore le vittime dell’esplosione, sottolineando che, nonostante siano passati quattro anni, il loro ricordo è ancora vivo. “Ho pregato tanto per voi e per i vostri cari, e ancora prego, unendo le mie lacrime alle vostre,” ha detto il Papa, esprimendo la sua gratitudine per l’opportunità di incontrare di persona i familiari delle vittime e manifestare la sua vicinanza.
Rivolgendosi direttamente ai presenti, il Pontefice ha evocato il ricordo di coloro che hanno perso la vita, affermando che “il Padre celeste conosce i loro volti, uno per uno, sono davanti a Lui”. Ha menzionato in particolare la piccola Alexandra, una delle vittime più giovani, aggiungendo che dal Cielo le vittime vedono gli affanni dei loro cari e pregano perché abbiano fine.
Un forte appello per verità e giustizia
Il Papa ha poi affrontato la questione della giustizia, sottolineando l’importanza di fare luce sulle responsabilità dietro la tragedia. “Con voi chiedo verità e giustizia, che non è arrivata: verità e giustizia,” ha affermato con decisione. Riconoscendo la complessità della situazione, Papa Francesco ha evidenziato che “pesano su di essa poteri e interessi contrastanti,” ma ha ribadito che “la verità e la giustizia devono prevalere su tutto.”
Ha inoltre sottolineato che il popolo libanese, in particolare i familiari delle vittime, hanno diritto a parole e fatti che dimostrino responsabilità e trasparenza, esortando a non dimenticare la necessità di ricostruire la fiducia e la speranza nella giustizia.
Il Libano: un progetto di pace
Il discorso di Papa Francesco è proseguito con una riflessione sulla difficile situazione in cui si trova il Libano e l’intera regione mediorientale, devastata da conflitti e instabilità. “Con voi sento il dolore di vedere ancora, ogni giorno, morire tanti innocenti,” ha dichiarato, riferendosi alla guerra e alle sue conseguenze. Il Papa ha ribadito che “la guerra sempre è un fallimento, un fallimento della politica, un fallimento dell’umanità,” citando la sua enciclica Fratelli tutti.
Rivolgendo uno sguardo speranzoso al futuro, il Santo Padre ha implorato la pace per il Libano, ricordando le parole di San Giovanni Paolo II: “Il Libano è un messaggio, e questo messaggio è un progetto di pace.” Ha sottolineato la vocazione del Libano come terra di convivenza e fraternità tra comunità diverse, esortando i libanesi a perseverare in questo cammino.
Vicinanza e solidarietà
Papa Francesco ha concluso il suo discorso rinnovando l’impegno della Chiesa a rimanere vicina al popolo libanese attraverso la preghiera e la carità concreta. “Noi sentiamo e pensiamo che il Libano è un Paese martoriato,” ha affermato, esprimendo gratitudine per il lavoro dei Pastori e delle religiose che assistono le famiglie delle vittime.
In un gesto di affetto e sostegno, il Papa ha ringraziato i familiari presenti per la loro dignità e speranza, paragonandole alla nobiltà dei cedri, simbolo del Libano. “I cedri ci invitano ad alzare lo sguardo in alto, al Cielo: in Dio è la nostra speranza, quella che non delude,” ha concluso il Pontefice, affidando i presenti alla protezione della Vergine Maria dal Santuario di Harissa e impartendo la sua benedizione.
Questo incontro con i familiari delle vittime dell’esplosione di Beirut è stato un momento di profonda emozione e riflessione, in cui Papa Francesco ha riaffermato l’importanza della giustizia, della verità e della pace, non solo per il Libano, ma per l’intera umanità.