Il 30 agosto 1797 nasceva Mary Shelley, autrice di Frankenstein e pioniera della letteratura gotica e di fantascienza
Il 30 agosto 1797, a Londra, nasceva Mary Wollstonecraft Godwin, meglio conosciuta come Mary Shelley. Figlia del filosofo William Godwin e della femminista Mary Wollstonecraft, Mary Shelley sarebbe cresciuta per diventare una delle figure più influenti della letteratura gotica e una pioniera della fantascienza. Il suo capolavoro, Frankenstein, o il moderno Prometeo, pubblicato anonimamente nel 1818, ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura popolare e nella letteratura mondiale.
Un’infanzia vissuta tra grandi intellettuali
Mary Shelley nacque in una famiglia di intellettuali progressisti. Sua madre, Mary Wollstonecraft, autrice di A Vindication of the Rights of Woman, morì poco dopo la sua nascita, lasciando Mary a crescere sotto la tutela di suo padre, un filosofo radicale. Questo ambiente stimolante e intellettuale le permise di entrare in contatto con alcune delle menti più brillanti dell’epoca, influenzando profondamente il suo sviluppo intellettuale e creativo.
Frankenstein: un’opera di rivoluzione e innovazione
Mary Shelley iniziò a scrivere Frankenstein a soli 18 anni, durante un soggiorno in Svizzera con il poeta Percy Bysshe Shelley, che divenne poi suo marito, e Lord Byron. La leggenda narra che l’idea del romanzo nacque durante una notte di tempesta, quando gli amici decisero di sfidarsi a scrivere storie di fantasmi. Il risultato fu un’opera che non solo ha dato vita a uno dei personaggi più iconici della letteratura, il “mostro” di Frankenstein, ma ha anche sollevato profonde questioni etiche e filosofiche riguardo alla scienza, alla creazione e alla responsabilità umana.
Il sottotitolo del romanzo, Il moderno Prometeo, suggerisce già una delle tematiche principali dell’opera: come Prometeo rubò il fuoco agli dèi per donarlo all’umanità, così il dottor Victor Frankenstein cerca di sfidare i limiti umani e di giocare a essere Dio. Tuttavia, il suo tentativo di creare vita si rivela disastroso, portando a una catena di eventi tragici. Frankenstein è spesso considerato il primo romanzo di fantascienza, poiché esplora le conseguenze della scienza che spinge i confini della natura e dell’etica.
L’influenza di Mary Shelley
Oltre a Frankenstein, Mary Shelley ha scritto diversi altri romanzi, racconti e saggi, esplorando temi come l’amore, la perdita, l’isolamento e il potere distruttivo della conoscenza. Sebbene molte delle sue opere successive non abbiano raggiunto la stessa fama di Frankenstein, il suo contributo alla letteratura è incommensurabile.
Mary Shelley ha aperto la strada a una nuova forma di narrativa, intrecciando elementi gotici con riflessioni filosofiche e anticipazioni di sviluppi scientifici che sarebbero venuti molto tempo dopo. La sua influenza si estende ben oltre la letteratura, permeando il cinema, il teatro, l’arte e la cultura popolare. Il “mostro” di Frankenstein è diventato un simbolo universale, rappresentando le paure e le speranze dell’umanità di fronte al potere della scienza e della tecnologia.
Una vita segnata da tragedie e trionfi letterari
Mary Shelley ha vissuto una vita intensa e spesso tragica. Ha perso diversi figli in giovane età e ha affrontato la morte del marito Percy Shelley in un naufragio nel 1822. Nonostante queste difficoltà, ha continuato a scrivere e a contribuire al dibattito culturale del suo tempo. Morì il 1º febbraio 1851, lasciando un’eredità letteraria che continua a ispirare e affascinare lettori e studiosi di tutto il mondo.
Il 30 agosto celebriamo la nascita di una delle voci più potenti della letteratura, una donna che, con la sua immaginazione e la sua penna, ha dato vita a un’opera che continua a sollevare domande profonde e a esplorare i limiti della condizione umana.