Nell’incontro interreligioso a Giacarta, il Papa invita a promuovere il dialogo e il rispetto reciproco tra le religioni.
Coltivare relazioni basate su amicizia e armonia.
Ieri, nella splendida cornice della Moschea Istiqlal di Giacarta, Papa Francesco ha partecipato a un incontro interreligioso ricco di simbolismo e speranza. La Moschea, la più grande dell’Asia, ha accolto il Santo Padre e il Grande Imam, rappresentando un potente segno di dialogo e armonia tra le diverse religioni presenti in Indonesia.
Nel suo discorso, Papa Francesco ha iniziato ricordando che la Moschea è “una grande casa per l’umanità”, un luogo in cui ogni persona può entrare per riflettere e cercare un incontro con il divino. Ha poi lodato la storia di collaborazione interreligiosa che ha caratterizzato la costruzione di questo luogo sacro, progettato dall’architetto cristiano Friedrich Silaban. Il Papa ha sottolineato che la Moschea è un simbolo di “dialogo, rispetto reciproco e armonica convivenza” tra le diverse fedi presenti nel Paese.
Uno dei momenti più significativi del discorso del Pontefice è stato quando ha parlato del “Tunnel dell’Amicizia”, il passaggio sotterraneo che collega la Moschea Istiqlal alla Cattedrale di Santa Maria dell’Assunzione. Francesco ha definito il tunnel un “segno eloquente” della possibilità di dialogo tra le religioni, affermando che “non soltanto l’uno è di fronte all’altro, ma anche l’uno è collegato all’altro”. Ha incoraggiato i presenti a coltivare questo spirito di unità e collaborazione, sottolineando che la fede deve sempre promuovere “società aperte, fondate sul rispetto reciproco e sull’amore vicendevole”.
Il Papa ha poi offerto due “consegne” per continuare il cammino di armonia tra le religioni. La prima è stata l’invito a “guardare sempre in profondità”, per scoprire la radice comune che unisce tutte le fedi: la ricerca del divino e del senso profondo della vita. Ha detto: “Noi ci scopriamo tutti fratelli, tutti pellegrini, tutti in cammino verso Dio, al di là di ciò che ci differenzia”.
La seconda consegna riguarda l’importanza di “avere cura dei legami”. Francesco ha spiegato che il vero dialogo tra le religioni non consiste nel cercare somiglianze dottrinali, ma nel costruire relazioni basate su amicizia e rispetto reciproco. Ha affermato che “quello che realmente ci avvicina è creare un collegamento tra le nostre diversità, avere cura di coltivare legami di amicizia”, invitando i presenti a lavorare insieme per la pace, la dignità umana e la giustizia.
Papa Francesco ha concluso il suo intervento esprimendo la sua gratitudine per la diversità e l’armonia che caratterizzano l’Indonesia: “Il tesoro più prezioso è la volontà che le differenze non diventino motivo di conflitto, ma si armonizzino nella concordia e nel rispetto reciproco”. Ha esortato i presenti a trasmettere questo dono alle nuove generazioni, affinché nessuno ceda al fascino del fondamentalismo e della violenza.
Infine, il Santo Padre ha invitato tutti a mantenere vivo il sorriso, simbolo della bellezza interiore che caratterizza il popolo indonesiano: “Non perdete il sorriso, per favore, e andate avanti! Siate costruttori di pace, siate costruttori di speranza!”.
Questo incontro ha rappresentato un passo importante verso la costruzione di una società basata sul dialogo e la fratellanza, valori fondamentali per una pace duratura.
Immagine: Moschea Istiqlal, Giacarta, Indonesia, cortesia Google Earth.