Il Pontefice: “giovani, siate eredi del futuro e custodi della memoria”.
Durante l’incontro con i giovani a Dili, il Pontefice invita a vivere con entusiasmo, sognare in grande e rispettare gli anziani, ricordando l’importanza della fraternità e della responsabilità nella costruzione di un futuro di speranza.
L’11 settembre 2024, durante il suo Viaggio Apostolico in Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est e Singapore, Papa Francesco ha tenuto un incontro con i giovani presso il Centro de Convenções a Dili, in Timor Leste. Il suo discorso, caratterizzato da un linguaggio semplice e diretto, ha messo in evidenza alcuni temi centrali del suo pontificato: l’importanza della gioia, della memoria, del rispetto per gli anziani e della responsabilità verso il futuro.
La gioia e l’entusiasmo della gioventù sono stati tra i primi temi affrontati. Francesco ha iniziato il discorso con una serie di domande rivolte direttamente ai giovani presenti, chiedendo loro cosa facessero i giovani: “Cos’altro fanno i giovani?” ha domandato, ottenendo risposte come “Proclamare la Parola di Dio” e “Amarsi gli uni gli altri”. In risposta, ha sottolineato: “Amare, e i giovani hanno una grande capacità di amare”.
Il Papa ha poi elogiato l’energia e il rumore tipici della gioventù, esclamando con un sorriso: “I giovani fanno chiasso, i giovani fanno confusione. Siete d’accordo?”. Questo tema della “confusione positiva” è stato uno dei fili conduttori del discorso, che ha usato per incoraggiare i giovani a essere vivi, a esprimere il loro entusiasmo per la vita.
La memoria e il rispetto per gli anziani sono stati al centro della riflessione successiva. Francesco ha condiviso una storia toccante su un bambino che preparava un tavolo per il proprio padre, quando sarebbe invecchiato, riflettendo sulla necessità di prendersi cura degli anziani: “I due più grandi tesori di una società sono i bambini e i nonni”. Ha insistito sull’importanza di rispettare le generazioni precedenti, riconoscendo i sacrifici fatti per costruire la nazione: “Voi siete gli eredi di coloro che vi hanno preceduto nella fondazione di questa Nazione”.
Rivolgendosi ai giovani come custodi del futuro, il Papa ha ricordato loro il ruolo chiave che hanno nel preservare e sviluppare il loro Paese. Ha avvertito i giovani dei pericoli dei “venditori di felicità” come la droga e ha insistito sul fatto che “Un giovane che non sogna è un pensionato della vita”. In questo modo, ha esortato i presenti a coltivare sogni grandi e a vivere con responsabilità.
La libertà, l’impegno e la fraternità sono state altrettanto importanti nel discorso. Il Papa ha parlato del concetto tetum di “ukun rasik-an”, che si traduce in “governare sé stessi”. Francesco ha evidenziato che la libertà vera non significa fare ciò che si vuole, ma essere responsabili verso sé stessi e verso gli altri, in particolare nella cura della “casa comune” e nella gestione dei “tempi difficili”.
No ai bulli e al bullismo
Infine, il Papa ha parlato della fraternità e del rispetto reciproco, indipendentemente dalle differenze etniche o religiose. Ha messo in guardia contro l’odio e il bullismo, affermando che “l’odio è un atteggiamento sbagliato”, e ha concluso invitando i giovani a vivere secondo i valori dell’amore e della riconciliazione.
Nelle sue ultime parole, Francesco ha riassunto i due principali consigli dati ai giovani: “Primo: confusione. Secondo: rispetto per gli anziani”. Con il consueto sorriso e una benedizione, ha lasciato Timor Leste, ricordando ai presenti che portava con sé la memoria dei loro volti sorridenti e pieni di speranza.
Immagine: Dili Convention Center Dili, Timor Est, cortesia Google Maps.