Nel quinto centenario della loro fondazione, il Pontefice richiama i Teatini all’unità e alla fedeltà, ispirandosi all’esempio di San Gaetano e al valore della comunità ecclesiale.
Sabato, 14 settembre 2024, Papa Francesco ha accolto nella Basilica di San Pietro i partecipanti al pellegrinaggio promosso dai Chierici Regolari Teatini, in occasione del quinto centenario della professione solenne di San Gaetano da Thiene e dei suoi compagni, avvenuta proprio in quel luogo nel 1524. Durante il discorso, il Santo Padre ha riflettuto sull’eredità spirituale e carismatica dei Teatini, incoraggiando l’Ordine a mantenere vivi i valori di rinnovamento, comunione e servizio.
Rinnovamento: “La fedeltà va rinnovata”
Papa Francesco ha ricordato che i primi Teatini non professarono i loro voti solenni in una Basilica perfetta e completa, ma in un “grande cantiere”, poiché la Basilica Vaticana era allora in fase di ricostruzione. Da questa immagine, il Papa ha tratto un insegnamento per l’oggi: “Fratelli, questa è un’immagine che ci aiuta a riflettere sulla necessità, per restare fedeli alla nostra missione, di intraprendere cammini coraggiosi di rinnovamento”. La fedeltà, ha detto, non è qualcosa di statico: “Non può darsi una fedeltà che non si rinnovi, rimanendo fondati sull’antico, sì, ma al tempo stesso pronti a demolire ciò che non serve più per costruire del nuovo, docili allo Spirito e fiduciosi nella Provvidenza.”
Il rinnovamento, secondo il Papa, è essenziale per rimanere fedeli alla missione della Chiesa e per rispondere alle esigenze di un mondo in cambiamento. Citando il Vangelo di Luca, ha ribadito: “Non si versa vino nuovo in otri vecchi” (Lc 5,36-39), sottolineando la necessità di una costante apertura alla novità dello Spirito.
Comunione: “Non si costruisce da soli”
Nel secondo punto del suo discorso, Papa Francesco ha richiamato l’importanza della comunione. Ha sottolineato che la Basilica di San Pietro non è stata costruita da una sola persona, ma da una moltitudine di operai, artigiani e artisti, tutti uniti nella stessa fatica per dare vita a una casa comune. “Una casa accogliente, infatti, non si costruisce da soli, ma insieme, in comunità, valorizzando il contributo di tutti.”
Il Papa ha collegato questo concetto alla vita dei Teatini, esortandoli a continuare a costruire una comunità forte e unita, nella quale ogni persona è importante e dove ognuno offre il proprio contributo. La comunione è un valore centrale nella Chiesa e, ha affermato, “dobbiamo ricordare che siamo tutti membra dello stesso corpo” (1Cor 12,7-11).
Servizio: “Mettersi al lavoro con umiltà”
Infine, il terzo elemento del messaggio di Papa Francesco è stato il servizio. Ha lodato l’esempio di San Gaetano, ricordando le molte opere di carità da lui promosse e la sua dedizione al servizio degli altri. Tuttavia, ha messo in guardia contro il pericolo di limitarsi a buoni propositi senza passare all’azione: “I progetti più belli non avrebbero portato a nulla se poi le persone, rimboccandosi le maniche, non si fossero messe al lavoro.”
Riprendendo le parole del Vangelo di Marco, ha sottolineato: “Gesù venne non ad essere servito, ma a servire e a dare la vita” (Mc 10,45). È questo lo spirito che i Teatini devono continuare a incarnare nel loro ministero: un servizio umile, generoso e disinteressato, che si concretizza nelle opere quotidiane.
Costruttori di una Chiesa viva
In chiusura, Papa Francesco ha invitato i presenti a riflettere sul significato simbolico della Basilica in cui si trovavano. “Questa Basilica è bellissima, ma l’edificio in cui ci troviamo è solo un simbolo: la realtà siamo noi, personalmente e in comunità. Cinquecento anni fa i vostri fondatori non hanno consacrato la loro vita a un cantiere di mattoni e di marmi, ma di pietre vive.”
Con queste parole, ha esortato i Teatini a ricordare che la loro vocazione è quella di costruire la Chiesa, non come un edificio fisico, ma come corpo vivo di Cristo, composto da persone che si dedicano alla comunione e al servizio del prossimo. Ha concluso il discorso con un appello a proseguire con coraggio, fiducia e gratitudine: “Coraggio e avanti! Vi benedico e prego per voi! E per favore, non dimenticatevi di pregare per me.”
Il messaggio di Papa Francesco ai Teatini nel quinto centenario della loro fondazione è un invito a rinnovarsi continuamente, a vivere la comunione con i fratelli e a servire con umiltà. Seguendo l’esempio di San Gaetano, i Teatini sono chiamati a essere pietre vive nella costruzione di una Chiesa che non si ferma sui successi del passato, ma che guarda al futuro con fiducia nella Provvidenza divina.
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