Nel suo discorso alle autorità e alla società civile, il Santo Padre esorta il Lussemburgo a proseguire il suo ruolo di promotore di pace, accoglienza e integrazione, lodando il Paese per il suo contributo alla cooperazione europea e globale.
Durante il suo viaggio apostolico in Lussemburgo e Belgio, Papa Francesco ha tenuto un discorso ispirato in occasione del suo incontro con le autorità, la società civile e il corpo diplomatico presso il “Cercle Cité” di Lussemburgo, giovedì 26 settembre 2024. Il Santo Padre ha sottolineato l’importanza del Granducato come crocevia storico dell’Europa, lodando il suo contributo alla costruzione di un continente unito e solidale.
L’importanza storica e geopolitica del Lussemburgo
Nel suo discorso, Papa Francesco ha riconosciuto il ruolo strategico del Lussemburgo, situato al confine tra diverse aree linguistiche e culturali europee. Il Papa ha ricordato come, nel corso del XX secolo, il Paese abbia sofferto invasioni e la perdita della sua indipendenza, ma al contempo abbia imparato dalla sua storia, contribuendo alla costruzione di un’Europa pacifica: “Il vostro Paese si è distinto nell’impegno per la costruzione di un’Europa unita e solidale, nella quale ogni Paese, piccolo o grande che fosse, avesse il suo proprio ruolo”. Ha poi aggiunto che il Lussemburgo, come socio fondatore dell’Unione Europea, è oggi un simbolo di pace e cooperazione.
Il richiamo alla pace e la condanna della guerra
Un tema centrale del discorso è stata la promozione della pace, che Papa Francesco ha definito come una priorità imprescindibile, specialmente in un contesto globale in cui i conflitti armati continuano a dilagare. Il Papa ha espresso preoccupazione per il fatto che alcuni Paesi europei traggano i maggiori profitti economici dalle fabbriche di armi: “È molto triste che oggi in un Paese dell’Europa gli investimenti che danno più reddito sono quelli delle fabbriche delle armi. È molto triste”. Ha quindi esortato a non dimenticare che “la guerra è sempre una sconfitta”, e ha lodato il Lussemburgo per la sua tradizione di promozione della pace.
Accoglienza e integrazione: il modello del Lussemburgo
Il Papa ha lodato il Lussemburgo per la sua apertura e inclusività, sottolineando come il Paese rappresenti un modello esemplare di accoglienza e integrazione: “Il Lussemburgo è un Paese dalle porte aperte, una bella testimonianza di non discriminazione e non esclusione”. Con quasi metà della sua popolazione composta da migranti provenienti da altre parti dell’Europa e del mondo, il Lussemburgo è, secondo Papa Francesco, un esempio di come sia possibile accogliere e integrare migranti e rifugiati con successo.
Lo sviluppo integrale e la fraternità globale
In linea con la sua enciclica Laudato Si’, il Papa ha ribadito l’importanza di uno sviluppo che sia rispettoso del creato e che non lasci indietro nessuno. Ha fatto un appello alla solidarietà tra le nazioni, in particolare verso quelle più povere: “Tutti, tutti fratelli. La ricchezza – non dimentichiamolo – è una responsabilità”. Il Papa ha inoltre sottolineato che uno degli strumenti per ridurre le migrazioni forzate è migliorare le condizioni di vita nei Paesi di origine, attraverso politiche di sviluppo integrale che includano anche la fraternità e la solidarietà globale.
Un appello alla memoria storica e alla responsabilità morale
Francesco ha anche parlato dell’importanza di custodire la memoria storica per evitare di ripetere gli errori del passato. Ha espresso preoccupazione per le nuove fratture e inimicizie che si stanno manifestando anche in Europa, avvertendo che “sembra proprio che il cuore umano non sappia sempre custodire la memoria” e che questo può portare a nuovi conflitti: “Per sanare questa pericolosa sclerosi […] occorre che il vivere quotidiano dei popoli e dei loro governanti sia animato da alti e profondi valori spirituali”. Ha esortato il Lussemburgo a continuare a essere un modello di pace e di saggezza nelle relazioni internazionali.
Un messaggio di speranza e di servizio
Il Papa ha concluso il suo discorso con un messaggio di speranza, ricordando che “il servizio è per voi anche il compito principale, lo stile da assumere ogni giorno”. Ha esortato i presenti a lavorare sempre per il bene comune, e ha lodato lo spirito di cooperazione e solidarietà che contraddistingue il Lussemburgo. Infine, ha chiesto che la Madonna, patrona del Lussemburgo, vegli sul Paese e su tutto il mondo, e ha benedetto la nazione con un augurio di pace e prosperità.