Il Ministro dell’Interno sottolinea l’importanza della prevenzione culturale, oltre che legale, per combattere un fenomeno insidioso che spesso sfocia in violenza e femminicidi.
Il 27 Settembre 2024, durante un convegno organizzato dall’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia per la presentazione del volume “Galassia stalking”, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha affrontato il tema del reato di stalking, definendolo un “fenomeno insidioso” che richiede attenzione non solo dal punto di vista legale, ma anche culturale. Il Ministro ha sottolineato l’importanza di combattere gli atti persecutori attraverso una maggiore sensibilizzazione e prevenzione, oltre che con l’applicazione delle normative vigenti.
La natura complessa dello stalking
Piantedosi ha descritto il reato di stalking come una problematica delicata, che mette l’interprete e l’operatore della legge di fronte a una sfida complessa. Da una parte, ha spiegato, “pone l’interprete di fronte a un concetto liberale e garantista”, dove comportamenti potenzialmente premonitori di atti violenti possono rimanere ai margini della perseguibilità legale, rendendo difficile intervenire tempestivamente. Dall’altra parte, l’esperienza storica dimostra che molti casi di stalking finiscono per evolvere in situazioni ben più gravi, spesso culminando in omicidi e femminicidi.
Questo dualismo richiede, secondo Piantedosi, “la massima prevenzione” da parte delle forze dell’ordine e degli operatori della giustizia. La prevenzione è infatti fondamentale per evitare che questi atti persecutori si trasformino in crimini più gravi.
L’importanza della cultura nella lotta allo stalking
Uno dei punti centrali del discorso del Ministro è stato l’appello a una battaglia culturale contro lo stalking. “Questo fenomeno va combattuto prima ancora che con la forza di legge, con la cultura”, ha affermato Piantedosi, sottolineando come la sensibilizzazione e l’educazione siano strumenti essenziali per prevenire comportamenti persecutori.
Il Ministro ha evidenziato l’importanza di educare la società a riconoscere i segnali premonitori di violenza e a intervenire in modo tempestivo, sia a livello familiare che sociale. Solo attraverso una maggiore consapevolezza collettiva è possibile creare un ambiente in cui lo stalking venga identificato precocemente e affrontato con gli strumenti adeguati.
Il messaggio del Ministro Piantedosi pone l’accento su un approccio integrato nella lotta allo stalking, che unisca la prevenzione legale con un impegno culturale e sociale. La legge è certamente uno strumento fondamentale, ma è altrettanto cruciale promuovere una cultura del rispetto e della non violenza, in grado di prevenire situazioni di pericolo prima che degenerino in tragedie.