Nell’omelia della Santa Messa, il Papa richiama la Chiesa a proteggere e farsi custode del dialogo, seguendo il cammino sinodale con ascolto e grandezza nell’umiltà.
Il 2 ottobre 2024, Papa Francesco ha celebrato la Santa Messa nella Cappella Papale di Piazza San Pietro in occasione dell’apertura dell’Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, coincidente con la memoria liturgica dei Santi Angeli Custodi. Durante la sua omelia, il Pontefice ha offerto una riflessione basata su tre immagini simboliche: la voce, il rifugio e il bambino, con un messaggio rivolto alla Chiesa universale e ai partecipanti del Sinodo.
La Voce: L’ascolto come chiave del cammino sinodale
Papa Francesco ha esordito parlando della “voce dell’angelo” che, nel cammino verso la Terra promessa, Dio raccomanda al popolo di ascoltare. Questo tema è stato collegato al percorso sinodale, definito come un cammino in cui la Chiesa è chiamata a discernere la voce di Dio tra le idee e le attese del popolo di fede. “Il Sinodo è un cammino in cui il Signore mette nelle nostre mani la storia, i sogni e le speranze di un grande Popolo”, ha detto il Pontefice, invitando a un ascolto profondo delle voci che emergono dal lavoro sinodale.
Per Papa Francesco, è essenziale che i partecipanti si avvicinino alla riflessione con mente e cuore purificati, aperti alla “carità dello Spirito”. “Non è in grado di sentire la voce del Signore chi con arroganza presume e pretende di averne l’esclusiva”, ha avvertito, richiamando la necessità di umiltà e di apertura reciproca nel discernimento.
Il Rifugio: La Chiesa come spazio di accoglienza e protezione
La seconda immagine utilizzata dal Santo Padre è quella del “rifugio”. Il simbolo delle ali che custodiscono è stato descritto come il gesto protettivo di Dio verso il suo popolo, un modello di cura e protezione che la Chiesa è chiamata a seguire. “Le ali […] possono anche abbassarsi e raccogliersi, facendosi scudo e nido accogliente per i piccoli”, ha spiegato, invitando la comunità sinodale a farsi luogo di rifugio e di accoglienza.
Questa capacità di protezione si esprime, secondo il Papa, non solo nella forza delle riflessioni e delle intuizioni, ma anche nell’abbraccio accogliente che offre sicurezza ai più piccoli e vulnerabili. Ha ribadito l’importanza di una “Chiesa che è per sua vocazione luogo ospitale”, capace di creare spazi pacifici e aperti per tutti.
Il Bambino: La vera grandezza nella Chiesa è l’umiltà
Infine, Papa Francesco ha richiamato l’immagine del bambino, messo al centro da Gesù stesso nel Vangelo. Ha esortato i membri del Sinodo a farsi piccoli come bambini, accogliendo l’umiltà come via per essere grandi nel Regno dei cieli. “L’unica via per essere ‘all’altezza’ del compito che ci è affidato, è quella di abbassarci, di farci piccoli e di accoglierci a vicenda”, ha affermato il Pontefice.
Il Papa ha collegato questa immagine al paradosso del Sinodo: se da una parte esso richiede grandezza di mente e di cuore, dall’altra richiede anche umiltà e capacità di accogliere gli altri con semplicità. “Il più alto nella Chiesa è quello che si abbassa di più”, ha sottolineato.
Un invito alla preghiera e alla pace
In conclusione, Papa Francesco ha rivolto un appello alla preghiera per la pace, vista la drammatica situazione globale, e ha annunciato che il 7 ottobre sarà una giornata di preghiera e digiuno per la pace. “Camminiamo insieme. Mettiamoci in ascolto del Signore. E lasciamoci condurre dalla brezza dello Spirito”, ha esortato il Pontefice, invitando l’intera comunità cristiana a unirsi a lui in questo cammino.
L’omelia di Papa Francesco ha così offerto una guida spirituale per i lavori del Sinodo, ponendo l’accento su tre atteggiamenti fondamentali: ascolto, protezione e umiltà.