Nel discorso della Veglia Ecumenica del Sinodo 2024, il Papa richiama i cristiani alla comunione e alla missione condivisa, fondata sull’armonia nelle differenze.
L’omelia di Papa Francesco, pronunciata durante la Veglia Ecumenica di Preghiera l’11 ottobre 2024, in occasione della Seconda Sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, ruota attorno al tema centrale dell’unità dei cristiani, collegata alla sinodalità e alla missione della Chiesa.
Papa Francesco ha iniziato riflettendo sulle parole di Gesù: «Io ho dato loro la stessa gloria che tu hai dato a me» (Gv 17,22), sottolineando come queste si riferiscano ai martiri, che hanno testimoniato la loro fede a costo della vita. Ha richiamato l’esempio dei Primi Martiri della Chiesa di Roma, la cui testimonianza ha gettato le fondamenta della Chiesa stessa: “Sul loro sangue è stata edificata la Chiesa”.
Un altro aspetto centrale dell’omelia è stato l’invito a riconoscere il legame tra sinodalità ed ecumenismo, definendo entrambi non come processi di costruzione ma di accoglienza dei doni che già abbiamo ricevuto dallo Spirito Santo: “Il cammino della sinodalità […] è e dev’essere ecumenico, così come il cammino ecumenico è sinodale”
L’unità è vista come una grazia che non possiamo prevedere, ma che lo Spirito Santo guida verso una comunione sempre maggiore.
Papa Francesco ha inoltre sottolineato che l’unità dei cristiani non significa uniformità, ma “armonia nella diversità dei carismi suscitati dallo Spirito”. Questa armonia, secondo il Pontefice, non è solo una via dello Spirito, ma è anche fondamentale per la missione della Chiesa: “L’unità è per la missione”, affinché il mondo creda nel Vangelo.
L’omelia si conclude con un forte richiamo alla testimonianza comune, ricordando che la divisione tra cristiani è uno scandalo e un ostacolo alla predicazione del Vangelo: “Esprimiamo anche la vergogna per lo scandalo della divisione dei cristiani”.