Le scoperte archeologiche di Tashbulak e Tugunbulak, rese possibili dalla tecnologia Lidar, svelano l’importanza delle comunità montane nelle reti commerciali e politiche medievali.
Un recente studio pubblicato su Nature getta nuova luce sull’archeologia delle antiche rotte della Via della Seta, rivelando che due città medievali situate oltre 2.000 metri di altitudine nei monti dell’Uzbekistan, Tashbulak e Tugunbulak, erano in realtà centri urbani fiorenti. Questa scoperta, resa possibile grazie all’uso di sofisticate tecniche di rilevamento remoto tramite Lidar, solleva nuovi interrogativi sul ruolo delle comunità montane nelle dinamiche di commercio e interazione politica lungo la storica Via della Seta.
Credit immagine: SAIElab, J. Berner, Michael Frachetti.
Tashbulak e Tugunbulak: due città uniche
Le due città, scoperte rispettivamente nel 2011 e nel 2015 e separate da soli 5 chilometri, rappresentano un caso raro. Vivere e costruire insediamenti stabili sopra i 2.000 metri è difficile, e solo il 3% della popolazione mondiale risiede a tali altitudini. Eppure, l’analisi di Michael Frachetti e il suo team rivela che questi insediamenti medievali furono costruiti non solo per sfruttare il terreno montuoso a scopi difensivi, ma anche per beneficiare delle risorse naturali della zona, come i giacimenti minerari e i pascoli.
Tugunbulak, con i suoi 120 ettari, ospita oltre 300 strutture uniche, tra cui torri di guardia collegate da mura difensive, terrazze e una fortezza centrale circondata da mura di pietra e mattoni crudi. Al confronto, Tashbulak copre un’area più ridotta (12–15 ettari) ma segue una pianificazione urbana simile, con una cittadella centrale su un’altura e una fitta architettura circostante. Le abitazioni condividono una struttura simile a quelle di Tugunbulak, suggerendo che entrambe le città fossero organizzate in modo strategico per sfruttare la topografia e le risorse montane.
La tecnologia Lidar e la scoperta di città perdute
Le scoperte sono state possibili grazie a 22 voli Lidar condotti nel luglio 2022, che hanno permesso di mappare accuratamente le strutture sotterranee e nascoste dalla vegetazione. Il Lidar (Light Detection and Ranging) è una tecnologia che usa impulsi laser per creare immagini dettagliate del terreno, rivelando strutture nascoste con precisione. Questo metodo ha offerto agli archeologi una visione completa di Tugunbulak e Tashbulak, e i dati raccolti mostrano come queste città abbiano giocato un ruolo ben più significativo nella regione di quanto si ritenesse.
Una nuova prospettiva sulla Via della Seta
L’importanza di questi centri montani solleva nuove domande sul ruolo delle comunità periferiche nelle reti commerciali e politiche della Via della Seta. Sebbene situate a grandi altitudini e in località remote, Tashbulak e Tugunbulak potrebbero aver svolto una funzione chiave come punti di connessione tra le regioni più centrali e quelle più periferiche della Via della Seta, facilitando gli scambi di beni e cultura tra le diverse civiltà.
L’analisi di questi centri urbani suggerisce che le città montane fossero in grado di influenzare significativamente la struttura sociale e politica dell’epoca, contribuendo allo sviluppo di strategie di difesa e sfruttamento delle risorse. Gli archeologi intendono ora approfondire lo studio di queste e altre città di montagna, per comprendere meglio il loro impatto nella storia della Via della Seta e nel panorama culturale dell’Asia centrale.
Questa scoperta ci invita a considerare la Via della Seta come un sistema molto più complesso e interconnesso, in cui anche le comunità periferiche in luoghi inaccessibili e remoti hanno svolto un ruolo attivo e innovativo nello sviluppo socio-economico della regione.
Articolo Nature: Large-scale medieval urbanism traced by UAV–lidar in highland Central Asia. DOI 10.1038/s41586-024-08086-5.
Immagine nel titolo: Credit Michael Frachetti.
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