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Scuola e università

Papa Francesco al Simposio Educativo: educazione trasforma e ispira

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Il Pontefice esorta a costruire un “villaggio dell’educazione” che promuova curiosità, crescita integrale e dialogo globale, avvertendo dei rischi delle ideologie e invitando a una cultura della curiosità.

Nel contesto del simposio universitario “Service-Learning e Patto Educativo Globale”, Papa Francesco ha incontrato i partecipanti nella Sala Clementina, offrendo una riflessione profonda sul ruolo trasformativo dell’educazione e il suo valore nell’affrontare le sfide globali di oggi. Il discorso, tenuto il 9 novembre 2024, ha enfatizzato l’importanza dell’educazione come strumento di crescita integrale della persona, di servizio alla società e di apertura verso gli altri.

Un’educazione che trasforma e ispira

Il Papa ha esordito con un’immagine cinematografica, richiamando la scena iconica del film L’attimo fuggente, in cui un insegnante invita i suoi studenti a “guardare la classe da un altro punto di vista”. Attraverso questo riferimento, il Pontefice ha spiegato che l’educazione non dovrebbe limitarsi alla “trasmissione di contenuti”, ma dovrebbe invece mirare a una “trasformazione della vita”. Ha aggiunto: “Non solo ripetizione di formule – come i pappagalli – ma addestramento a vedere la complessità del mondo.”

Il pericolo delle ideologie nell’istruzione

Papa Francesco ha messo in guardia sui rischi che la globalizzazione comporta per l’educazione, sottolineando che la “uniformità nasconde forme di condizionamento ideologico”, che riducono la dignità umana e ostacolano la ricerca della verità. Le ideologie, ha ammonito, “non ti permettono di svilupparti” e sono “nemiche della maturazione.”

Un metodo educativo che unisce servizio e apprendimento

Il Papa ha elogiato il metodo del service-learning, promosso dalla rete Uniservitate, che integra il servizio alla comunità nel percorso accademico. Questo approccio, ha affermato, è pienamente in linea con i valori del Patto Educativo Globale e con la missione delle istituzioni educative cattoliche: “Essere ‘cattolica’ non aggiunge un semplice aggettivo onorifico al proprio nome, ma significa l’impegno a coltivare un caratteristico stile pedagogico e una didattica coerente con gli insegnamenti del Vangelo.”

Verso una “cultura della curiosità”

Un altro punto centrale del discorso del Papa è stato l’invito a promuovere una “cultura della curiosità”. Ha raccontato un episodio personale d’infanzia, per illustrare il potere delle domande e l’importanza di incoraggiare i giovani a chiedersi il “perché” delle cose. La curiosità, ha sottolineato, è uno strumento essenziale per conoscere se stessi e il mondo. “Ascoltare le domande dei bambini, e imparare noi a farne,” ha detto. “Questo ci aiuta tanto.”

Educare con mente, cuore e mani

Papa Francesco ha inoltre ricordato l’importanza di una formazione integrata, che coinvolga “la mente, il cuore e le mani”. Ha sottolineato la necessità di sostenere i giovani “nella loro esplorazione di sé e del mondo”, senza ridurre l’educazione a un puro esercizio intellettuale. L’educazione deve essere completa, favorendo la crescita personale in tutte le sue dimensioni.

Un “villaggio dell’educazione” per la pace e la giustizia

Ribadendo l’importanza di un’alleanza educativa, il Papa ha citato un proverbio africano: “Per educare un bambino serve un intero villaggio.” Ha quindi esortato i partecipanti a costruire un “villaggio dell’educazione” che promuova “relazioni umane positive e culturalmente valide”, generando pace, giustizia e dialogo tra i popoli e le religioni.

La sfida educativa come avventura appassionante

“Educare è un’avventura, è una grande avventura,” ha detto il Papa, rivolgendosi ai partecipanti. Ha concluso il suo intervento con parole di incoraggiamento e ha affidato loro due principi chiave, tratti dall’Esortazione Evangelii Gaudium: “la realtà è superiore all’idea” e “il tutto è superiore alla parte.” Questi principi, ha spiegato, devono guidare l’educazione affinché gli studenti possano sviluppare una visione integrata e concreta del mondo.

Il Papa ha concluso esprimendo gratitudine per il lavoro dei partecipanti e ha chiesto loro di continuare a pregare per lui e a lavorare con passione, ricordando che “l’educazione è una chiamata a servire, a costruire e a amare.”

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