Nel 65° anniversario della FIDAS, il Papa celebra il dono del sangue come gesto di gioia, testimonianza e solidarietà, invitando i donatori a vivere la loro missione anche come cammino di crescita spirituale.
Nel 65° anniversario della Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue (FIDAS), Papa Francesco ha incontrato i rappresentanti dell’associazione in Aula Paolo VI per celebrare l’importante contributo dei donatori volontari e riflettere insieme sul significato di questo gesto altruistico. Il Pontefice ha voluto sottolineare tre valori fondamentali che caratterizzano l’impegno dei donatori di sangue: la gioia, la testimonianza e la solidarietà.
La gioia di donare
Papa Francesco ha esordito richiamando l’attenzione sulla gioia che accompagna ogni gesto di dono, particolarmente quando è fatto con amore. “Donare con amore, infatti, porta gioia. Gesù stesso lo ha detto: ‘Si è più beati nel dare che nel ricevere’,” ha ricordato il Papa, citando le parole degli Atti degli Apostoli. Ha aggiunto poi che la vita del donatore “entra nella dinamica luminosa del Vangelo,” un cammino in cui ogni gesto di generosità trova significato e pienezza. Francesco ha lodato i membri della FIDAS per la loro disponibilità a donare parte di sé stessi, sottolineando che “il dono dà gioia, ti rende più felice questo gesto [dare] che questo gesto [prendere].”
Testimonianza di altruismo e unione
In un mondo spesso inquinato da egoismo e divisioni, il Papa ha lodato la testimonianza silenziosa dei donatori di sangue come segno di apertura e accoglienza. “Il vostro gesto disinteressato e anonimo è un segno che vince l’indifferenza e la solitudine, supera i confini e abbatte le barriere,” ha affermato. Il sangue, ha spiegato, è simbolo di un’unione che trascende ogni differenza: “non guarda al colore della pelle, né all’appartenenza etnica o religiosa di chi lo riceve, ma entra umilmente là dove può.” E, richiamando il gesto simbolico del braccio steso nel momento del prelievo, ha evidenziato il parallelo con l’atto di Cristo nella Passione, ricordando che “la missione evangelizzatrice della Chiesa passa attraverso la carità.”
Solidarietà e crescita spirituale
Il Pontefice ha infine voluto sottolineare la dimensione spirituale del gesto di donare il sangue, invitando i membri della FIDAS a vivere ogni donazione non solo come atto di generosità, ma anche come “un cammino di crescita spirituale sulla via della solidarietà.” Seguendo il sangue si arriva al cuore, sia in senso fisico che spirituale, un luogo di riconciliazione e unità. In questo cammino, ha concluso, si raggiunge “il centro unificatore della persona,” dove si incontrano “la valorizzazione di sé e l’apertura agli altri.”
Un appello alla preghiera e alla continuità dell’impegno
Al termine del suo discorso, Papa Francesco ha ringraziato i donatori per la loro generosità e ha benedetto loro e le loro famiglie, ricordando il valore della loro missione. “Grazie per quello che fate!” ha detto il Papa, invitandoli a non dimenticarsi di pregare anche per lui.