In un incontro storico, il Pontefice sottolinea l’importanza della sinodalità e della missione come prospettive di dialogo ecumenico, auspicando una testimonianza cristiana unitaria e condivisa.
In un incontro storico, Papa Francesco ha accolto i membri del Santo Sinodo della Chiesa Siro-malankarese Mar Thoma, evidenziando la loro visita come un momento di gioia e unità tra le Chiese. “Questo è certamente un giorno di gioia nella lunga storia delle nostre Chiese,” ha esordito il Santo Padre, “perché è la prima volta che il Santo Sinodo della venerabile Chiesa Siro-malankarese Mar Thoma visita la Chiesa di Roma per scambiare l’abbraccio di pace con il Vescovo.”
Una Chiesa ponte tra Oriente e Occidente
Papa Francesco ha elogiato la Chiesa Mar Thoma, definendola “una ‘Chiesa ponte’ tra Oriente e Occidente” per il suo ruolo ecumenico. Ha ricordato come la Chiesa Mar Thoma sia stata impegnata da tempo nel dialogo ecumenico e come i primi contatti con la Chiesa di Roma risalgano al Concilio Vaticano II, quando Sua Grazia Philipose Mar Chrysostom partecipò come osservatore: “È l’avvicinamento dei piccoli passi che si fanno.”
Il Pontefice ha richiamato alla memoria l’incontro con il Metropolita Barnabas nel 2022, che ha portato all’inizio di un dialogo ufficiale tra le due Chiese. “Mi rallegro per l’inizio di tale dialogo,” ha detto il Papa, affidando il percorso allo Spirito Santo e auspicando che possa portare a condividere un giorno la stessa Eucaristia, realizzando la profezia del Signore: «Verranno dall’Oriente e dall’Occidente e siederanno a mensa» (Mt 8,11).
Sinodalità e missione: prospettive di cammino condiviso
Papa Francesco ha voluto sottolineare due prospettive centrali per il dialogo ecumenico: la sinodalità e la missione. “Riguardo alla sinodalità, è significativo che abbiate voluto compiere questa visita come Santo Sinodo, perché la vostra Chiesa è per tradizione essenzialmente sinodale,” ha affermato, ricordando come anche la Chiesa Cattolica abbia recentemente concluso un Sinodo sulla sinodalità. Francesco ha sottolineato che la sinodalità è inseparabile dall’ecumenismo, poiché entrambe le realtà si fondano sull’unico Battesimo e sul sensus fidei, il senso della fede condiviso da tutti i cristiani.
Citandosi dal Documento finale del Sinodo, Papa Francesco ha spiegato la necessità di immaginare pratiche sinodali ecumeniche e di coinvolgere la Chiesa Mar Thoma in questo cammino. Ha ricordato le parole del grande teologo Zizioulas sull’unità cristiana: “Diceva: ‘Io so bene la data dell’incontro totale, dell’unione totale fra le Chiese… il giorno dopo il giudizio finale’. Così diceva Zizioulas. Ma nel frattempo dobbiamo camminare insieme, pregare insieme e lavorare insieme. All together. All together.”
La missione come obiettivo e mezzo del cammino ecumenico
Il Santo Padre ha affermato che la missione è sia il fine che il mezzo del cammino ecumenico, sottolineando come lavorare insieme per testimoniare Cristo Risorto sia il modo migliore per avvicinarsi. Francesco ha espresso il desiderio di un futuro Sinodo ecumenico sull’evangelizzazione, durante il quale le diverse Chiese potrebbero pregare e impegnarsi insieme per una migliore testimonianza cristiana: “Mi auguro che un giorno si possa celebrare un Sinodo ecumenico sull’evangelizzazione […] affinché il mondo creda” (Gv 17,21).
Papa Francesco ha espresso ancora una volta la sua gratitudine per la visita del Santo Sinodo della Chiesa Mar Thoma e ha concluso l’incontro con un invito alla preghiera comune: “Cari fratelli in Cristo, ancora una volta vi ringrazio per la vostra visita. Mi affido alle vostre preghiere e vi assicuro le mie. E se volete, possiamo concludere recitando il Padre Nostro.”