Nel discorso alle delegazioni di Aosta e dei Canonici del Gran San Bernardo, il Santo Padre esorta a seguire l’esempio del Patrono degli alpinisti e dei viandanti, ispirandosi alla sua fede e al suo coraggio.
In un incontro che ha celebrato la figura di San Bernardo d’Aosta, Papa Francesco ha accolto le delegazioni della Diocesi di Aosta e della Congregazione dei Canonici del Gran San Bernardo. Il Pontefice ha sottolineato l’eredità spirituale di San Bernardo, in particolare nell’ambito dell’annuncio, dell’accoglienza e della promozione della pace, tre aspetti centrali e ancora estremamente attuali.
San Bernardo e la sua missione di annuncio
Rivolgendosi ai presenti, Papa Francesco ha ricordato San Bernardo come un predicatore ardente, capace di trasmettere la fede anche ai cuori più duri: “Bernardo, Arcidiacono della Diocesi di Aosta, era un predicatore capace di toccare anche i cuori più induriti, aprendoli al dono della fede e alla conversione”. Citando l’esortazione apostolica Evangelii Gaudium, il Papa ha descritto l’opera di San Bernardo come “un’intensa e felice esperienza dello Spirito” (Esort. ap. Evangelii gaudium, 135), vissuta con zelo fino alla sua morte nel 1081.
L’accoglienza dei pellegrini e dei viandanti
Papa Francesco ha poi raccontato l’impegno caritativo di San Bernardo, conosciuto per la fondazione di due ospizi per viandanti nei pericolosi passi alpini vicino al Monte Bianco. Lì, i pellegrini trovavano rifugio e assistenza, in un contesto montano che poteva essere ostile e pieno di pericoli. “Per prendersi cura di queste persone,” ha spiegato il Santo Padre, “Bernardo fondò i due noti Ospizi, raccogliendo attorno a sé la vostra comunità di Canonici, che ancora oggi si dedica a tale servizio”. In questo contesto, Francesco ha richiamato il motto dei Canonici: Hic Christus adoratur et pascitur, “Qui Cristo è adorato e nutrito”, come modello di carità integrale e accoglienza spirituale. “Un vero modello anche per i nostri giorni: accogliere e prendersi cura di chiunque chieda aiuto, nel corpo e nello spirito, senza distinzioni e senza chiusure.”
Bernardo, operatore di pace
Papa Francesco ha anche ricordato San Bernardo come “operatore di pace”, sottolineando il suo tentativo di mediazione tra l’imperatore Enrico IV e Papa Gregorio VII. Nonostante l’insuccesso, il Santo Padre ha lodato il coraggio di San Bernardo, che affrontò il pericoloso viaggio in condizioni di salute precarie: “Ciò però lo rende ancora più nobile ai nostri occhi, perché ce lo mostra impegnato in un’impresa delicata e incerta, al di là di qualsiasi garanzia di riuscita. Promuovere la pace, senza scoraggiarsi, neanche di fronte agli insuccessi”. Ricollegando questo aspetto ai nostri tempi, ha aggiunto: “E quanto c’è bisogno anche adesso di questo coraggio!”
La piccozza e la cordata: simboli della vita cristiana
Rivolgendosi alle guide alpine e ai maestri di sci presenti, il Papa ha concluso il suo discorso con un’analogia suggestiva, paragonando la piccozza e la cordata agli strumenti spirituali di San Bernardo. “La piccozza di San Bernardo è stata la Parola di Dio, con cui ha saputo scalfire anche gli animi più freddi e induriti; la sua cordata è stata la comunità, con cui ha camminato – e aiutato altri a camminare – anche lungo i sentieri rischiosi, per giungere alla meta”. Papa Francesco ha poi esortato i presenti ad intraprendere un viaggio interiore: “Abbiamo il coraggio di camminare dentro il cuore per sapere cosa sente il cuore, cosa dice il cuore?”
Concludendo, il Papa ha impartito la sua benedizione ai presenti e al popolo valdostano, chiedendo loro di pregare per lui: “Benedico voi e il popolo valdostano, e vi chiedo per favore di pregare per me.”