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Arte e cultura

Vaticano: nuovi spazi per Archivio e Biblioteca Vaticani nel Pontificio Seminario Romano Maggiore

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La decisione di Papa Francesco amplia la capacità di custodia e fruizione del patrimonio storico e culturale della Chiesa, promuovendo la collaborazione tra le istituzioni vaticane per una gestione più efficiente.

Nel suo recente Chirografo, Papa Francesco ha decretato la delocalizzazione di una parte dell’Archivio e della Biblioteca Vaticani presso il Pontificio Seminario Romano Maggiore. Questa decisione riflette la continua attenzione della Chiesa alla custodia dei suoi preziosi documenti e al loro contributo culturale.

Papa Francesco ha evidenziato come la Chiesa sia sempre stata impegnata “nella custodia degli atti e dei documenti che riguardano il governo della Chiesa universale” e nel “divulgare cultura”, missione che l’Archivio e la Biblioteca Vaticani portano avanti con devozione. Il Santo Padre sottolinea come queste istituzioni, in linea con la tradizione avviata dai suoi predecessori, sono chiamate a “rendere fruibile questo prezioso patrimonio”.

La decisione di utilizzare parte dell’edificio del Pontificio Seminario Romano Maggiore è stata presa “per contribuire alla più efficace gestione delle attività e alla conservazione dei beni”. Papa Francesco precisa nel decreto che tale delocalizzazione prevede l’uso di spazi situati nella “zona extraterritoriale di San Giovanni in Laterano”. Questa scelta consentirà di ampliare gli spazi a disposizione dell’Archivio Apostolico e della Biblioteca Apostolica, rafforzando così la loro capacità di custodia e gestione.

Per garantire la buona riuscita di questa iniziativa, il Papa ha disposto che le istituzioni coinvolte “collaboreranno assieme per la realizzazione dei lavori” nel rispetto delle “disposizioni vigenti, le procedure e le direttive” necessarie. Tale operazione, che la “Sede di Pietro pone a servizio della Chiesa e del mondo della cultura”, rappresenta uno sforzo congiunto per garantire che le risorse culturali e spirituali del Vaticano siano custodite e rese accessibili in maniera ordinata ed efficiente.

La parte più operativa del decreto prevede anche l’istituzione di una Commissione con rappresentanti della Segreteria di Stato, dell’Archivio Apostolico Vaticano e della Biblioteca Apostolica Vaticana, incaricata di definire “le categorie dei documenti da trasferire nei nuovi ambienti”. La Commissione inizierà i lavori parallelamente ai progetti di ampliamento, permettendo così di rispettare i tempi per l’ottimizzazione della nuova struttura di conservazione.

Papa Francesco conclude il decreto stabilendo che “quanto disposto è da ritenersi stabile e valido fin dal momento della pubblicazione su L’Osservatore Romano”.

Questo progetto sottolinea l’importanza della conservazione del patrimonio culturale e spirituale della Chiesa, un passo significativo che evidenzia l’impegno costante della Santa Sede verso la storia e la cultura della cristianità e la sua dedizione al servizio della Chiesa e dell’umanità.

Immagine: elaborazione artistica.

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