Giornale Online Direttore Paolo Centofanti

Diritti e inclusione

Il Papa all’incontro Bene comune, teoria e pratica: dignità umana e giustizia sociale

Papa-Francesco-Piazza-San-Pietro

L’appello del Pontefice alla cooperazione tra saperi e culture per costruire un futuro più inclusivo e solidale.

Durante l’incontro “Bene comune: teoria e pratica,” tenutosi presso la Sala Pio XI del Palazzo San Calisto il 14 novembre 2024, Papa Francesco ha rivolto un caloroso messaggio ai partecipanti, sottolineando l’importanza di considerare il bene comune come un valore fondamentale non solo teorico, ma anche e soprattutto pratico. L’incontro, organizzato dalla Pontificia Accademia per la Vita, ha offerto un’opportunità per affrontare il tema in una prospettiva ampia e globale, abbracciando le dimensioni sociale, culturale e bioetica.

Difendere la vita in un contesto di giustizia e bene comune

Nel suo messaggio, Papa Francesco ha espresso gratitudine alla Pontificia Accademia per la Vita per aver promosso l’evento, osservando che, per tutelare veramente la vita umana, è essenziale inserirla “nel contesto sociale e culturale in cui tali fenomeni accadono.” Il Pontefice ha evidenziato il rischio di limitarsi a un’interpretazione riduttiva e ideologica della difesa della vita, che finirebbe per “difendere più i principi astratti che le persone concrete.”

Secondo Papa Francesco, il bene comune deve essere alla base di ogni difesa della vita, poiché solo con “la ricerca del bene comune e della giustizia” è possibile tutelare i più fragili e vulnerabili nel rispetto dell’intero ecosistema. Questa visione mette in luce l’interdipendenza tra i diritti delle persone e la cura dell’ambiente, concetto che il Pontefice ha espresso anche nella sua Enciclica Laudato Si’, sottolineando che “abbiamo bisogno di solide teorie economiche” che sviluppino il bene comune come un principio che possa davvero “ispirare le scelte politiche” e non restare solo una teoria “invocata nelle parole quanto disattesa nei fatti.”

L’importanza delle voci femminili e della cooperazione culturale

Un altro aspetto centrale del messaggio di Papa Francesco riguarda la partecipazione delle donne all’evento. Il Pontefice ha sottolineato come la società e la Chiesa abbiano “bisogno di ascoltare voci femminili” e di far sì che conoscenze diverse possano convergere per riflettere “sul futuro dell’umanità.” Riconoscendo la presenza di due donne con responsabilità diverse all’incontro, Francesco ha richiamato l’importanza di una collaborazione autentica tra saperi e culture, essenziale per costruire una visione inclusiva e globale.

Richiamandosi alla sua Enciclica Fratelli tutti, Papa Francesco ha auspicato che “tutte le culture mondiali possano offrire il loro contributo ed esprimere bisogni e risorse.” Ha inoltre evidenziato il valore della fraternità universale come “un modo ‘personale’, caldo, di intendere il bene comune,” considerandolo non come un semplice progetto politico, ma come una “comunione di volti, di storie, di persone.”

Il bene comune come pratica di fraternità e giustizia

Nel suo messaggio, Papa Francesco ha sottolineato che il bene comune deve essere più di un’idea astratta e che, per essere autentico, deve tradursi in pratica. Il bene comune è “anzitutto una pratica, fatta di accoglienza fraterna e di comune ricerca della verità e della giustizia,” ha dichiarato il Pontefice. In un mondo segnato da divisioni e conflitti, il bene comune rappresenta un valore centrale per superare “l’incapacità di alzare lo sguardo oltre interessi particolari.”

Questa riflessione richiama i principi della dottrina sociale della Chiesa, che vede il bene comune come una guida per costruire un ordine sociale più equo e solidale. Papa Francesco ha esortato i partecipanti all’incontro a continuare su questa strada, contribuendo a “pensare e generare un mondo aperto” in cui ogni persona possa vivere in dignità e armonia con gli altri e con il creato.

Il messaggio di Papa Francesco per l’incontro “Bene comune: teoria e pratica” è un appello a una nuova comprensione del bene comune come pratica concreta di fraternità, giustizia e accoglienza. Il Papa ha chiuso il suo intervento impartendo la sua benedizione ai partecipanti e chiedendo loro di pregare per lui, unendo così il gesto di preghiera all’impegno per una società in cui il bene comune non sia solo una teoria, ma una realtà vissuta.

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