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Cambiamenti climatici: il riscaldamento globale vicino alla soglia critica di 1,5 gradi centigradi

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Nuovo studio sui ghiacci antartici rivela che il riscaldamento globale causato dall’uomo potrebbe aver già raggiunto 1,5 °C, avvicinando la Terra alla soglia critica stabilita dall’Accordo di Parigi.

Secondo uno studio pubblicato su Nature Geoscience, il riscaldamento globale indotto dall’uomo potrebbe aver raggiunto circa 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali entro la fine del 2023. I risultati si basano su un’analisi innovativa che utilizza i dati dei carotaggi di ghiaccio antartico degli ultimi duemila anni, suggerendo che la Terra potrebbe essere più vicina alla soglia critica di 1,5 °C di quanto si pensasse.

Una nuova drammatica prospettiva sul riscaldamento globale

L’Accordo di Parigi, firmato da molti Paesi, mira a limitare l’aumento delle temperature globali al di sotto di 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali. Tuttavia, il riferimento al periodo preindustriale, solitamente collocato tra il 1850 e il 1900, non tiene pienamente conto delle emissioni di CO2 e dell’aumento delle temperature iniziato già prima di quel periodo. Questo studio, condotto da Andrew Jarvis e Piers Forster, propone una metodologia diversa, utilizzando dati di carotaggi di ghiaccio per estendere il confronto a un periodo preindustriale più lungo, compreso tra il 13 e il 1700.

Gli autori hanno identificato una relazione lineare tra l’aumento di CO2 atmosferica e le temperature globali dal 1850 al 2023, dimostrando che tale relazione può essere utilizzata per stimare l’influenza umana sul riscaldamento globale. I ricercatori hanno calcolato che il riscaldamento indotto dall’uomo ha probabilmente raggiunto 1,49 °C nel 2023, quando confrontato con il livello di CO2 preindustriale di circa 280 parti per milione.

I limiti del riferimento preindustriale tradizionale

L’approccio tradizionale che utilizza il periodo 1850–1900 come base per valutare il riscaldamento presenta alcune incertezze, tra cui osservazioni imprecise delle temperature e un riscaldamento già in corso durante quel periodo. Jarvis e Forster sostengono che il loro metodo, basato su dati antartici e una relazione lineare tra CO2 e temperatura, offre una stima del riscaldamento indotto dall’uomo più affidabile, fino al 30% più precisa rispetto agli approcci tradizionali.

Verso una soglia critica: cosa significa per il clima ?

I risultati dello studio suggeriscono che il riscaldamento globale potrebbe presto superare la soglia critica di 1,5 °C, un limite stabilito per evitare impatti catastrofici sul clima. Gli autori riconoscono che altri fattori, oltre alla CO2, influenzano il sistema climatico, ma sottolineano che il loro modello lineare integra già molte di queste variabili. Tuttavia, avvertono che la relazione lineare potrebbe diventare meno valida in futuro, con l’aumento della complessità del sistema climatico.

Implicazioni per il futuro

Questa ricerca evidenzia l’urgenza di adottare misure più incisive per ridurre le emissioni di gas serra e rallentare il riscaldamento globale. Superare la soglia di 1,5 °C comporterebbe gravi conseguenze, tra cui eventi climatici estremi più frequenti, scioglimento accelerato dei ghiacci e impatti significativi sugli ecosistemi e sulle società umane.

Lo studio sottolinea anche l’importanza di utilizzare basi di riferimento solide per monitorare i progressi nella lotta al cambiamento climatico. La metodologia proposta potrebbe rappresentare uno strumento utile per tracciare il comportamento del sistema climatico e migliorare le strategie di mitigazione.

Articolo Nature Geoscience: Estimated human-induced warming from a linear temperature and atmospheric CO2 relationship. DOI 10.1038/s41561-024-01580-5.

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