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Diritti e inclusione

Il Papa ai giovani: non perdete la speranza, sognate e realizzate un futuro migliore

Pier-Giorgio-Frassati

Nel ventesimo anniversario del Consiglio Nazionale dei Giovani, il Pontefice invita a coltivare sogni, solidarietà e impegno per affrontare le sfide delle nuove generazioni.

Sabato 16 novembre 2024, nella Sala del Concistoro, Papa Francesco ha accolto i membri del Consiglio Nazionale dei Giovani, sottolineando l’importanza del loro impegno nel rappresentare le nuove generazioni a livello locale, nazionale ed europeo. Il discorso del Pontefice, ricco di riferimenti pratici ed esortazioni ispiratrici, ha toccato temi come la speranza, la solidarietà, il ruolo delle istituzioni e la responsabilità educativa.

Speranza e sogni: il fondamento della gioventù

Il Papa ha esordito riflettendo sul valore della speranza, che ha definito l’atteggiamento interiore più significativo per i giovani italiani oggi: «La speranza non delude! Sentite bene questo: la speranza non delude. Mai.» Ha poi invitato i giovani a non perdere la capacità di sognare, ammonendo: «Quando un giovane perde questa capacità, diventa un “pensionato della vita”. Per favore, non lasciatevi rubare la speranza!»

Fare rete e dare voce a chi non ne ha

Francesco ha elogiato il ruolo del Consiglio Nazionale dei Giovani come organo consultivo, incoraggiandolo a promuovere una partecipazione attiva attraverso il dialogo e la solidarietà. «Facendo rete, ma anche facendo chiasso,» ha detto, sottolineando l’importanza di rappresentare le istanze di chi è escluso o privo di voce. «Fare rete per sognare, e non perdere questa capacità. Sognare.»

Sfide giovanili e necessità di un “villaggio dell’educazione”

Nel suo discorso, il Pontefice ha affrontato con realismo le sfide che affliggono le nuove generazioni, come la precarietà lavorativa, l’emergenza educativa e il crescente disagio psicologico. «L’aumento di atti di violenza e di autolesionismo, fino al gesto più estremo di togliersi la vita, sono segni di un disagio preoccupante e complesso,» ha osservato, proponendo la costruzione di un “villaggio dell’educazione” basato su un’alleanza tra persone e istituzioni che metta al centro la persona e la comunità.

La bellezza della vita: impegno e solidarietà

Francesco ha esortato i giovani a riscoprire e valorizzare la bellezza della vita attraverso il servizio disinteressato e la solidarietà sociale. «Scoprire, mostrare e mettere in risalto questa bellezza significa porre le basi della solidarietà sociale e della cultura dell’incontro,» ha affermato, aggiungendo: «Giocare con i bambini e accarezzare i vecchi. Questo farà che la vostra gioventù sia feconda.»

Speranza cristiana e confronto con i conflitti

Il Papa ha poi ricordato che la speranza cristiana si fonda sulla certezza dell’amore di Dio: «Dio ti ama, Cristo ti salva, Egli vive!» Ha inoltre sottolineato il valore dei conflitti come opportunità di crescita, incoraggiando i giovani a superarli con pazienza e con l’aiuto degli altri: «Dal labirinto non si esce da soli, si esce in compagnia di un altro che ci aiuti. E si esce dall’alto.»

Pier Giorgio Frassati: un modello per i giovani

Come esempio di coerenza e impegno, Papa Francesco ha citato il Beato Pier Giorgio Frassati, “un giovane come voi, che ha testimoniato con la vita la gioia del Vangelo.” Ha invitato i presenti a conoscerlo e imitarne la dedizione e il coraggio.

Il discorso si è concluso con una benedizione e un invito a continuare a lavorare per portare la voce e la speranza dei giovani italiani nelle istituzioni, contribuendo al bene comune. «Buon cammino a tutti e buon lavoro! Grazie della vostra visita. Vi benedico di cuore e, per favore, non dimenticatevi di pregare per me.»

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