La media di Pm10 ha raggiunto 74,25: urgenti misure temporanee e strategie strutturali per migliorare la qualità dell’aria.
Sabato 16 novembre 2024, Milano ha registrato livelli preoccupanti di smog, con una media di Pm10 pari a 74,25 µg/m³, un valore nettamente superiore al limite massimo di 50 µg/m³ fissato dall’Unione Europea per la qualità dell’aria. Questo dato allarmante pone nuovamente l’accento sull’urgenza di affrontare il problema dell’inquinamento atmosferico nel capoluogo lombardo.
Una cappa di smog sulla città
Le condizioni atmosferiche stabili, caratterizzate da un’assenza di vento e precipitazioni, hanno favorito l’accumulo di polveri sottili nell’aria, rendendo l’atmosfera irrespirabile in molte aree della città. Questi livelli di Pm10, secondo gli esperti, rappresentano un rischio significativo per la salute pubblica, soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione come bambini, anziani e persone con malattie respiratorie o cardiache.
L’impatto sulla salute
Le polveri sottili, particelle inquinanti di diametro inferiore a 10 micrometri, sono tra i principali responsabili di problemi respiratori e cardiovascolari. A lungo termine, l’esposizione a tali livelli può aggravare patologie croniche e aumentare il rischio di mortalità prematura. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha ribadito che non esistono livelli sicuri di esposizione al Pm10, sollecitando misure drastiche per ridurre le emissioni inquinanti.
Le misure adottate e le criticità
Di fronte a questa emergenza, il Comune di Milano ha annunciato l’introduzione temporanea di alcune restrizioni, tra cui:
- Il blocco dei veicoli diesel Euro 4 e Euro 5 nei giorni successivi.
- La riduzione delle temperature massime negli edifici riscaldati.
- Controlli più rigorosi sulle emissioni industriali.
Tuttavia, queste misure potrebbero non essere sufficienti a lungo termine. La città continua a confrontarsi con il problema strutturale dell’inquinamento, legato al traffico veicolare, al riscaldamento degli edifici e alle emissioni industriali, in un contesto meteorologico spesso sfavorevole alla dispersione degli inquinanti.
Appelli e strategie per il futuro
Diverse associazioni ambientaliste hanno colto l’occasione per richiamare l’attenzione sull’importanza di politiche a lungo termine, come il potenziamento del trasporto pubblico, la promozione di veicoli a zero emissioni, e l’efficientamento energetico degli edifici. Legambiente, in particolare, ha dichiarato:
“Milano ha bisogno di un piano strutturale per migliorare la qualità dell’aria, non possiamo continuare a rincorrere le emergenze.”
Anche i cittadini sono stati invitati a contribuire riducendo l’uso dell’auto privata e adottando comportamenti sostenibili.
Un monito per l’inverno che verrà
La giornata di sabato 16 novembre rappresenta un campanello d’allarme per Milano e per tutta la Pianura Padana, una delle aree più inquinate d’Europa. Mentre la stagione fredda favorisce ulteriormente l’accumulo di smog, diventa sempre più urgente affrontare il problema con un approccio integrato, che metta la salute dei cittadini al centro delle politiche urbane e ambientali.