Dalla lotta al crimine organizzato al rilancio delle relazioni economiche, fino alla crisi in Venezuela: Italia e Argentina rafforzano il loro dialogo strategico.
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha effettuato una visita ufficiale nella Repubblica Argentina, segnando un passo significativo nella cooperazione bilaterale tra i due Paesi. Dopo l’incontro e le dichiarazioni congiunte alla stampa con il Presidente argentino, Javier Milei, a Buenos Aires, la giornata si è conclusa con una visita all’Istituto Italiano di Cultura e un intervento al Teatro Coliseo.
Dichiarazioni del Presidente Meloni
Nel corso delle dichiarazioni congiunte, Giorgia Meloni ha sottolineato l’importanza storica e strategica delle relazioni tra Italia e Argentina: “Voglio soprattutto ringraziare il Presidente Milei per questa accoglienza estremamente calorosa che ci ha riservato qui a Buenos Aires e che davvero ci ha fatto sentire a casa. Sono molto contenta di essere qui, è la mia prima volta in Argentina, ma è anche la mia prima visita bilaterale in America Latina dall’insediamento del mio Governo.”
Meloni ha definito l’Argentina “punto di riferimento dell’Italia in America Latina”, rimarcando i profondi legami culturali e storici tra i due popoli, radicati nella presenza della più grande comunità italiana all’estero, con oltre un milione di italiani e circa 20 milioni di italo-discendenti nel Paese. “Il legame che unisce le nostre Nazioni ha radici profonde che sono addirittura antecedenti a quando Italia e Argentina hanno ottenuto la loro indipendenza come Stati liberi e sovrani.”
Collaborazione bilaterale: tre direttrici strategiche
La visita ha rappresentato un’occasione per rilanciare la collaborazione bilaterale, articolata in tre direttrici principali:
Piano d’azione Italia-Argentina 2025-2030. “Abbiamo concordato di scrivere insieme un piano d’azione che individui i settori principali della collaborazione bilaterale su cui concentrare i nostri sforzi e le nostre energie.”
Contrasto al crimine organizzato. Meloni ha evidenziato il ruolo dell’Italia nell’iniziativa europea EL PACCTO 2.0 e il programma Falcone-Borsellino, destinati alla lotta contro la criminalità organizzata e alla formazione di magistrati e funzionari di polizia. “Siamo determinati a combattere il narcotraffico, la corruzione, il riciclaggio e il traffico di esseri umani. Siamo orgogliosi, come Italia, di offrire la forza e la solidità della nostra esperienza.”
Rafforzamento economico e commerciale. Le oltre 300 imprese italiane attive in Argentina, che generano un giro d’affari di quasi 3 miliardi di euro, rappresentano un pilastro del rapporto economico. Meloni ha lodato le politiche di liberalizzazione economica promosse da Milei: “Le politiche coraggiose di liberalizzazione del mercato e per sostenere gli investimenti che il Presidente Milei sta portando avanti possono aprire nuove opportunità, essere un ulteriore incentivo per accrescere la presenza italiana.”
Focus su questioni globali
L’incontro ha toccato temi globali come la guerra in Ucraina, il conflitto in Medio Oriente e la crisi venezuelana. Meloni ha ribadito il rifiuto dell’Italia di riconoscere la vittoria elettorale di Maduro e ha sottolineato l’impegno per una transizione democratica in Venezuela: “È nostro dovere alzare la voce. Ringrazio il Presidente Milei perché lo ha fatto varie volte. Lavoriamo insieme affinché le legittime aspirazioni di libertà e democrazia del popolo venezuelano trovino finalmente realizzazione.”
Visione condivisa e difesa dei valori occidentali
Meloni ha concluso evidenziando la forte sintonia politica con Milei, basata sulla difesa dei valori fondamentali dell’Occidente: “La condivisione politica tra due leader che si battono per difendere l’identità dell’Occidente, i punti cardine della sua civiltà, la libertà e l’uguaglianza delle persone, la democraticità dei sistemi, la sovranità delle Nazioni.”
Un rapporto di amicizia e opportunità
La visita ufficiale ha confermato il forte legame tra Italia e Argentina, offrendo nuove prospettive di cooperazione su questioni politiche, economiche e sociali, come sottolineato dal Presidente del Consiglio: “C’è molto più qui di una comune cooperazione tra Nazioni. C’è la consapevolezza di vivere in un tempo difficile, la responsabilità che quel tempo difficile impone, cioè la forza delle idee e il coraggio che serve per difendere quelle idee.”