Papa Francesco evidenzia il valore dei carismi come strumenti di servizio e partecipazione, superando visioni gerarchiche e promuovendo il ruolo attivo dei laici.
Nell’Udienza Generale del 20 novembre 2024, Papa Francesco ha proseguito il ciclo di catechesi intitolato “Lo Spirito e la Sposa”, soffermandosi questa volta sui carismi, intesi come doni dello Spirito Santo per il bene comune. Un tema che il Pontefice ha approfondito con chiarezza e incisività, citando il Concilio Vaticano II e figure come Sant’Agostino e Benedetto XVI.
I carismi: doni per il bene comune
Papa Francesco ha aperto la catechesi sottolineando il ruolo fondamentale dei carismi nella vita della Chiesa: “Lo Spirito Santo non solo per mezzo dei sacramenti e dei ministeri santifica il Popolo di Dio e lo guida e adorna di virtù, ma anche ‘distribuendo a ciascuno i propri doni come piace a lui’ (cfr 1 Cor 12,11).”
Questi doni, ha spiegato il Santo Padre, non sono destinati esclusivamente alla santificazione personale, ma sono orientati al servizio della comunità: “Il carisma è il dono dato ‘per l’utilità comune’ (1 Cor 12,7), per essere utile a tutti. Non è destinato principalmente alla santificazione della persona, ma al servizio della comunità.”
Carismi straordinari e ordinari
Un aspetto importante della catechesi è stata la distinzione tra carismi straordinari e ordinari. Papa Francesco ha voluto chiarire che ogni cristiano possiede un carisma, invitando a non confondere i doni dello Spirito con capacità spettacolari:
“Quando si parla dei carismi bisogna subito dissipare un equivoco: quello di identificarli con doti e capacità straordinarie. Essi invece sono doni ordinari che acquistano valore straordinario se ispirati dallo Spirito Santo e incarnati nelle situazioni della vita con amore.”
Per rispondere al senso di esclusione che molti cristiani possono provare, il Papa ha aggiunto: “Non ci sono cristiani di serie B, no! Ognuno ha il proprio carisma personale e anche comunitario.”
I carismi come ornamenti della Chiesa
Francesco ha utilizzato una metafora suggestiva per descrivere i carismi come ornamenti della Chiesa: “I carismi sono i ‘monili’, o gli ornamenti, che lo Spirito Santo distribuisce per rendere bella la Sposa di Cristo.”
Citando Benedetto XVI, ha ricordato come i carismi abbiano portato a una rinnovata vitalità nella Chiesa post-conciliare: “La dinamica del vero rinnovamento ha spesso assunto forme inattese in movimenti pieni di vita che rendono quasi tangibile l’inesauribile vivacità della santa Chiesa.”
Saluti finali e inviti speciali
Concludendo l’udienza, Papa Francesco ha rivolto un pensiero particolare agli Allievi Carabinieri della Scuola di Velletri, invitandoli a continuare il loro cammino di fede a servizio della collettività. Ha inoltre ricordato la prossima celebrazione della solennità di Cristo Re dell’Universo, esortando i fedeli a riconoscere la presenza del Signore nella loro vita.
Un messaggio speciale è stato dedicato alla Giornata pro Orantibus, in cui la Chiesa sostiene le comunità di vita contemplativa: “Alle sorelle claustrali chiamate dal Signore alla vita contemplativa, assicuriamo la nostra vicinanza. Non manchi ai monasteri di clausura il necessario sostegno spirituale e materiale della comunità ecclesiale.”
L’insegnamento di Papa Francesco sui carismi invita ogni cristiano a riconoscere e valorizzare i doni che lo Spirito Santo distribuisce per il bene comune, promuovendo una Chiesa unita, viva e orientata al servizio. La carità, intesa come via migliore di tutte, diventa il fondamento per una piena condivisione dei carismi nella comunità ecclesiale.