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Religione

Il Pontefice: la missione come risposta alle ferite del mondo

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Al CAM6, il Pontefice richiama i missionari a non abbandonare la preghiera e a rinnovare il linguaggio dell’amore per guarire una terra segnata da ingiustizie e sofferenze.

Nel suo messaggio rivolto ai partecipanti al VI Congresso Missionario Americano (CAM6), in corso a Ponce, Porto Rico, dal 9 al 24 novembre 2024, Papa Francesco ha sottolineato l’importanza della preghiera e della missione come fondamenti della vita cristiana. Inserito nell’anno dedicato alla preghiera, in preparazione al Giubileo del 2025, il congresso si configura come un momento di riflessione e di rilancio della vocazione missionaria.

La missione radicata nell’esperienza di Dio

Papa Francesco ha esortato i partecipanti a riscoprire le radici della missione, che trovano il loro fondamento nell’incontro personale con Cristo: «Non possiamo dare ciò che non abbiamo, non possiamo esprimere ciò che non abbiamo vissuto, ciò che i nostri occhi non hanno visto e le nostre mani non hanno toccato. Il fondamento della missione è l’esperienza di Dio, l’incontro innamorato con Gesù». La missione, ha spiegato il Papa, non è solo un compito, ma un riflesso della gioia e della trasformazione che scaturiscono dall’incontro con il Risorto.

La preghiera come linguaggio universale dell’amore

Un elemento centrale del messaggio è il ruolo della preghiera nel rendere possibile la missione. Francesco ha descritto la preghiera come il momento in cui lo Spirito Santo opera nei credenti, donando loro il linguaggio universale dell’amore: «Attraverso la sua forza vivificante possiamo trasmettere il messaggio in qualsiasi lingua […] la Chiesa parla sempre con uno stesso linguaggio, il linguaggio dell’amore, comprensibile a tutti gli uomini». Questo linguaggio, ha sottolineato il Pontefice, è essenziale per superare le divisioni e per camminare insieme come Popolo di Dio in sinodalità.

Maria, modello di evangelizzazione

Papa Francesco ha poi indicato la Vergine Maria come esempio e guida per i missionari: «La Santissima Vergine Maria […] si presenta come quell’arca dell’Alleanza, quel primo Tabernacolo che, accogliendo Gesù, si mette in cammino, nel servizio. Lei è modello di evangelizzazione per offrire Cristo a tutta l’umanità». Maria, ha aggiunto, non solo custodisce nel cuore la Parola di Dio, ma la traduce in azioni concrete di servizio, diventando un punto di riferimento per ogni discepolo missionario.

La missione come risposta alle sfide del nostro tempo

Il Papa ha invitato i missionari a mantenere viva la preghiera anche di fronte alle difficoltà e alle ingiustizie del mondo: «Non dobbiamo abbandonare la nostra preghiera, chiedendo incessantemente al Padre di effondere il suo Amore […] affinché rinnovi la faccia di questa terra ferita dalle nostre ingiustizie e dalla sofferenza che abbiamo provocato». Il messaggio si inserisce in un contesto globale segnato da crisi e sfide, dove la missione della Chiesa è chiamata a offrire speranza e solidarietà, incarnando il messaggio di Cristo.

Essere discepoli missionari fino ai confini della terra

Papa Francesco ha concluso il suo messaggio con un appello a seguire l’esempio di Maria e a continuare l’opera missionaria con gioia e dedizione: «Imitando il suo esempio di dedizione e sostenuti dalla sua cura materna e provvidente, dobbiamo essere sempre suoi discepoli missionari fino ai confini della terra». Il CAM6, che si concluderà domani, rappresenta un’occasione privilegiata per riscoprire la forza della missione e la centralità della preghiera come strumenti per trasformare il mondo con il linguaggio universale dell’amore.

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