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Ambiente

Clima: le temperature oceaniche del XX Secolo erano più alte di quanto stimato

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Nature: errore sistematico nei dati delle temperature oceaniche, con implicazioni significative per lo studio del cambiamento climatico.

Uno studio pubblicato su Nature rivela che le temperature oceaniche della prima metà del XX secolo erano più calde di quanto precedentemente stimato, evidenziando l’importanza di correggere i dati storici per comprendere meglio i cambiamenti climatici globali.

Una discrepanza nei dati storici

Le stime delle temperature globali si basano solitamente su una combinazione di misurazioni della temperatura dell’aria sulla superficie terrestre e della temperatura superficiale degli oceani. Tuttavia, i dati raccolti nella prima metà del 1900 presentano problemi significativi a causa dei limiti tecnologici dell’epoca.

Un team di ricerca guidato da Sebastian Sippel ha sviluppato un metodo innovativo per ricostruire le temperature globali utilizzando separatamente i dati dell’aria sulla terraferma o delle superfici oceaniche. I risultati hanno mostrato una sostanziale coerenza tra i due approcci, con un’eccezione significativa: il periodo tra il 1900 e il 1930. Durante questi anni, le stime basate sui dati oceanici risultavano in media di 0,26 °C più fredde rispetto a quelle derivanti dai dati terrestri.

Il ruolo dei secchi nell’Oceanografia

Gli autori attribuiscono questa discrepanza a un errore sistematico nelle misurazioni della temperatura superficiale degli oceani, causato dall’uso di secchi per raccogliere i campioni d’acqua. Questo metodo, comune nei primi decenni del XX secolo, introduceva un raffreddamento artificiale nei dati a causa dell’evaporazione e della dispersione del calore.

Con il passaggio a tecniche più avanzate nella seconda metà del secolo, come l’uso di termometri montati direttamente sulle navi, le stime delle temperature oceaniche sono diventate più coerenti con quelle terrestri. Questa transizione evidenzia come il metodo di raccolta abbia influenzato i risultati, rendendo necessario rivedere i dati storici per correggere queste distorsioni.

Implicazioni per lo studio del clima

Correggere questo bias di raffreddamento potrebbe portare a una rappresentazione più moderata del riscaldamento avvenuto nei primi decenni del XX secolo. Tuttavia, i ricercatori sottolineano che tali correzioni non influenzerebbero le stime del riscaldamento globale complessivo dal XIX secolo a oggi.

Questo studio rappresenta un passo importante per migliorare l’accordo tra i modelli climatici simulati e i dati osservati. Inoltre, mette in evidenza quanto sia cruciale riesaminare i dati storici per ottenere una comprensione più accurata dei cambiamenti climatici e delle dinamiche del riscaldamento globale.

La ricerca di Sippel e colleghi sottolinea l’importanza di considerare i limiti delle tecnologie passate nell’analisi del cambiamento climatico. Correggere questi errori storici ci permette di affinare le nostre stime sul riscaldamento globale e di sviluppare strategie più efficaci per affrontare le sfide climatiche future.

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