Il Presidente del Consiglio ai Rome MED Dialogues rilancia la centralità del Mediterraneo come fulcro geopolitico, economico ed energetico, con l’Italia protagonista delle sfide globali.
Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha tenuto un discorso incisivo alla decima edizione dei Rome MED Dialogues, sottolineando l’importanza strategica del Mediterraneo per l’Italia e il mondo. La visione presentata è quella di un “Mediterraneo Globale,” capace di essere protagonista delle dinamiche internazionali.
Il Mediterraneo come cuore geopolitico
Nel suo intervento, il Presidente Meloni ha evidenziato come il Mediterraneo sia tornato centrale nelle dinamiche globali, non solo per la sua posizione geografica, ma anche per le opportunità economiche, energetiche e geopolitiche che offre. “Il Mediterraneo è la nostra casa, nell’accezione più nobile del termine, e occuparsene significa valorizzare la naturale proiezione geopolitica, geostrategica e geoeconomica dell’Italia,” ha affermato.
Rifacendosi alla visione dello storico Fernand Braudel, Meloni ha aggiunto: “Il Mediterraneo è quale lo fanno gli uomini,” sottolineando come non debba essere visto come un mare regionale circoscritto da limiti fisici, ma come uno spazio aperto al mondo e alle interconnessioni globali.
Un Mediterraneo protagonista globale
Meloni ha proposto una visione ambiziosa del Mediterraneo, non più “allargato” ma “globale”: “Pensare il Mediterraneo come uno spazio globale significa superare i suoi confini tradizionali e farlo protagonista delle principali interconnessioni globali.” Ha ricordato il ruolo strategico del Mediterraneo, attraversato dal 20% del traffico marittimo mondiale, e il valore del Canale di Suez, che nel 2023 ha registrato un record di oltre 26.000 navi transitate.
La centralità del Mediterraneo offre all’Italia un ruolo unico: “Se il Mediterraneo è tornato al centro del mondo e noi siamo al centro del Mediterraneo, è chiaro che la nostra Nazione ha un’occasione straordinaria di essere protagonista delle dinamiche globali,” ha affermato il Presidente.
Progetti strategici: energia e connessioni
Meloni ha illustrato progetti chiave come IMEC, un corridoio infrastrutturale per collegare Europa, Medio Oriente e India, e il Blue-Raman, un sistema di cavi in fibra ottica per la comunicazione tra India ed Europa. Ha inoltre enfatizzato il ruolo dell’Italia come snodo energetico: “Stiamo lavorando per diventare la porta europea per il gas e l’idrogeno mediterranei,” citando l’interconnessione elettrica ELMED tra Italia e Tunisia e il South H2 Corridor per il trasporto di idrogeno dal Nord Africa all’Europa.
La filosofia del Piano Mattei per l’Africa
Un altro tema centrale del discorso è stato il Piano Mattei per l’Africa, che Meloni ha definito come un modello di cooperazione paritaria e non predatoria: “L’obiettivo è consentire alle Nazioni africane di vivere delle loro risorse, garantendo dignità e opportunità nelle loro comunità. Questo è il rispetto e la solidarietà vera.” Il piano, già avviato in nove Paesi africani, mira a essere europeizzato e internazionalizzato per massimizzare il suo impatto.
Crisi globali: migrazione e conflitti
Meloni ha affrontato anche le sfide legate alla migrazione, definendo il Mediterraneo un punto chiave per contrastare l’immigrazione illegale e rafforzare i canali legali. Ha ricordato iniziative come il Processo di Roma e l’importanza di stabilizzare Paesi come Sudan e Libano. “Il cessate il fuoco in Libano è un passo importante, ma è solo l’inizio. Serve un impegno concreto per la stabilità di lungo termine.”
Riguardo al conflitto in Medio Oriente, ha ribadito l’impegno dell’Italia per una soluzione politica basata sulla coesistenza pacifica di due Stati, Israele e Palestina.
Conclusioni: un Mediterraneo che guarda al futuro
Meloni ha concluso con una visione ampia e ottimistica: “Ci sono molte pagine ancora da scrivere nella storia millenaria del Mediterraneo, una storia che, come qualcuno ha scritto, è uno spazio breve che suggerisce l’infinito.”
Il Presidente ha espresso la volontà di continuare a lavorare per il futuro del Mediterraneo, un mare che è molto più ampio dei suoi confini geografici e che rappresenta un’opportunità unica per l’Italia e per il mondo.