Nel discorso alle Suore Canonichesse dello Spirito Santo, il Papa invita a vivere senza nulla di proprio, in comunione e nel servizio ai poveri, seguendo l’esempio di Cristo.
Giovedì 5 dicembre 2024, Papa Francesco ha accolto i partecipanti all’incontro promosso dalla Congregazione delle Suore Canonichesse dello Spirito Santo in Sassia. Nell’intensa cornice della Sala Clementina, il Pontefice ha condiviso un messaggio profondo, radicato nei principi di comunione, povertà e servizio, ispirati alla regola del beato Guido, fondatore dell’ordine.
Un progetto di vita: servire i poveri
Papa Francesco ha sottolineato l’essenza della regola del beato Guido, che si radica nel servizio ai poveri. Questa missione, promossa dal beato e da figure come San Giovanni de Matha sotto l’ispirazione di Innocenzo III, si allinea con il rinnovamento della vita religiosa del XIII secolo. «Dedicarsi principalmente al servizio dei poveri» non è solo un’opzione, ma un progetto di vita che continua a ispirare la Chiesa oggi.
Il Papa ha evocato l’immagine di Dio che “macera” i Suoi progetti nel cuore umano, come una ricetta che, con il tempo, diffonde il suo “profumo” nella vita della Chiesa. Questo “profumo”, secondo Francesco, si manifesta in tre elementi centrali: comunione, sine proprio (senza nulla di proprio) e servizio.
Povertà come comunione
Tra i concetti più profondi emersi nel discorso, il Papa ha evidenziato una particolare interpretazione del voto di povertà, che si traduce nel vivere “senza nulla di proprio”. Questo non si limita a una vita di sobrietà, ma implica riconoscersi come ospiti nella “Casa di Dio”, dove tutto è condiviso, seguendo l’esempio della Chiesa primitiva: «Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune» (At 2,44).
Questa povertà vissuta nella comunione invita a una donazione totale di sé stessi a Dio e al prossimo, senza riserve, neppure quelle “nascoste nel cuore”. È un invito alla libertà, alla condivisione e alla fiducia, un cammino che porta verso il cielo, il destino ultimo della vita cristiana.
Servire sull’esempio di Gesù
Papa Francesco ha ricordato che il servizio è il fulcro della vita cristiana, riprendendo le parole di Gesù: «Non sono venuto per essere servito, ma per servire» (Mt 20,28). Ha incoraggiato le suore e i partecipanti a seguire questo modello, sottolineando che «la nostra santità sarà proporzionale alla nostra capacità di farci piccoli e di servire gli altri».
Maria come modello e sostegno
Concludendo il suo discorso, il Papa ha affidato le Suore Canonichesse alla protezione di Maria, «figlia prediletta del Padre, madre del Figlio e sposa dello Spirito Santo». Ha invitato le religiose a fare delle loro comunità veri “templi della Trinità” e ha impartito la sua benedizione, incoraggiandole a proseguire nel loro cammino di fede e servizio.
Un messaggio universale
Il discorso del Papa rappresenta un richiamo universale: la vita cristiana, vissuta nella povertà, nella comunione e nel servizio, non è solo un ideale per i religiosi, ma un modello per ogni credente. Il beato Guido e le Suore dello Spirito Santo in Sassia sono un esempio vivente di come il Vangelo possa trasformare il cuore e il mondo.