Papa Francesco: essere cardinali è un servizio di umiltà, comunione e incontro per costruire unità nella Chiesa e nel mondo.
Nella Basilica di San Pietro, Sabato 7 dicembre 2024, Papa Francesco ha presieduto il Concistoro Ordinario Pubblico per la creazione di nuovi cardinali. Durante l’omelia, il Santo Padre ha delineato una visione profonda e impegnativa del cardinalato, incentrata sulla sequela di Cristo e sulla missione di servire la Chiesa con umiltà, passione e comunione.
La strada di Gesù: un cammino verso il Calvario
Riflettendo sul passo evangelico in cui Giacomo e Giovanni chiedono a Gesù di sedere accanto a Lui nella gloria (Mc 10,37), Papa Francesco ha evidenziato il contrasto tra la via percorsa da Cristo e le ambizioni umane: “Mentre Gesù sta facendo una strada faticosa e in salita che lo porterà al Calvario, i discepoli pensano alla strada spianata e in discesa del Messia vincitore”. Citando Alessandro Manzoni, il Papa ha descritto la complessità dell’animo umano: “Così è fatto questo guazzabuglio del cuore umano” (I Promessi Sposi, cap. 10).
Il Papa ha invitato tutti, e in particolare i nuovi cardinali, a interrogarsi sul proprio cammino interiore: “Dove sta andando il mio cuore oggi? Forse sto sbagliando strada?”. Ha quindi richiamato le parole di Sant’Agostino, che invita a tornare al cuore, dove risiede l’immagine di Dio: “Nell’interiorità dell’uomo abita Cristo; nella tua interiorità tu vieni rinnovato secondo l’immagine di Dio” (Commento al Vangelo di Giovanni, 18,10).
Rimettere Cristo al centro
Il Santo Padre ha poi sottolineato che essere cardinali significa anzitutto tornare all’essenziale: “Abbiamo sempre bisogno di ritornare al centro, di recuperare il fondamento, di spogliarci di ciò che è superfluo per rivestirci di Cristo”. Ha spiegato che la parola “cardinale” richiama il “cardine”, cioè il punto d’appoggio: “Gesù è il punto cardinale che orienta tutta la nostra vita”.
La passione dell’incontro e il servizio agli ultimi
Papa Francesco ha descritto la vita di Gesù come un cammino d’incontro: “Le strade di Gesù sono popolate di volti e di storie. Egli asciuga le lacrime di coloro che piangono, risana i cuori affranti e fascia le loro ferite” (Sal 147,3). Ha invitato i nuovi cardinali a lasciarsi animare dalla gioia dell’incontro e dalla cura verso i più fragili: “L’avventura della strada, la gioia dell’incontro e la cura verso i più fragili devono animare il vostro servizio”.
Richiamando don Primo Mazzolari, il Papa ha ricordato che “lungo le strade del mondo la Chiesa continua. Camminate e la troverete; camminate e vi sarà accanto; camminate e sarete nella Chiesa” (Tempo di credere, Bologna 2010, pp. 80-81).
Costruttori di comunione e unità
Infine, il Pontefice ha ribadito che il cardinalato è una missione di comunione e unità. “Il Signore vi chiama a essere testimoni di fraternità, artigiani di comunione e costruttori di unità”, ha affermato. Citando San Paolo VI, ha sottolineato l’importanza di lavorare per l’unità senza preclusioni: “Desideriamo che tutti si sentano a proprio agio nella famiglia ecclesiale, senza isolamenti nocivi all’unità nella carità” (Discorso, 27 giugno 1977).
Papa Francesco ha concluso con un’esortazione: “Tra voi però non sia così” (Mc 10,43), invitando i nuovi cardinali a vivere il loro servizio come segno di amore fraterno e dedizione al Vangelo.
Camminare insieme sulla strada di Gesù
“Camminiamo insieme, con umiltà, stupore e gioia”, ha detto il Papa, indicando ai nuovi cardinali il cammino della vera sequela di Cristo. In un mondo spesso ossessionato dal potere e dall’apparenza, l’omelia del Papa richiama a una vita fondata sull’essenziale: l’amore per Dio e il servizio ai fratelli.
Immagine: elaborazione artistica.