Il Pontefice accoglie la Delegazione Metodista e richiama all’importanza del dialogo e della preghiera per l’unità dei cristiani.
Nel dialogo con il Consiglio Metodista Mondiale, il Pontefice esorta a camminare insieme nel cuore di Cristo, verso la comunione e il servizio al Regno di Dio.
Ieri mattina, presso il Palazzo Apostolico Vaticano, Papa Francesco ha accolto in Udienza la Delegazione del Consiglio Metodista Mondiale, rivolgendo un discorso ricco di riflessioni sull’importanza del dialogo ecumenico e dell’unità tra i cristiani. Il Santo Padre ha sottolineato l’impegno condiviso per approfondire la comunione tra cattolici e metodisti, incoraggiando i presenti a continuare nel cammino verso una maggiore unità visibile.
Il Papa ha esordito con un caloroso benvenuto alla delegazione guidata dal Vescovo Debra Wallace-Padgett e dal Reverendo Reynaldo Ferreira Leão-Neto, esprimendo i suoi auguri per il nuovo incarico di Presidente e Segretario Generale del Consiglio Metodista Mondiale: «È per me una gioia salutare il Vescovo Debra Wallace-Padgett e il Reverendo Reynaldo Ferreira Leão-Neto. Vi porgo i migliori auguri per l’inizio del vostro servizio».
Riconoscendo le difficoltà storiche nei rapporti tra cattolici e metodisti, il Pontefice ha evidenziato il progresso compiuto negli ultimi decenni: «Per lungo tempo, tra Metodisti e Cattolici, siamo stati estranei l’uno all’altro e anche sospettosi. Oggi però possiamo ringraziare Dio perché, da quasi sessant’anni, stiamo progredendo insieme nella conoscenza, nella comprensione e soprattutto nell’amore reciproco».
Un cammino di comunione
Papa Francesco ha riflettuto sull’importanza di un’apertura reciproca, indicando come questa conduca alla pacificazione dei cuori: «Aprirci, aprirci gli uni agli altri ci ha avvicinato, facendoci scoprire che la pacificazione è compito del cuore: è un compito del cuore più che della mente… Quando il Cuore del Signore Gesù tocca il nostro cuore, Egli ci trasforma». Ha poi sottolineato che questa trasformazione permette alle comunità cristiane di unirsi sotto la guida dello Spirito come fratelli.
Rivolgendosi ai membri della delegazione, il Papa ha incoraggiato a perseverare in questo percorso: «È un cammino che richiede tempo, ma dobbiamo continuare su questa strada, sempre orientati al Cuore di Cristo, perché è da quel Cuore che impariamo a relazionarci bene gli uni con gli altri e a servire il Regno di Dio».
Un anniversario e una responsabilità condivisa
Il Pontefice ha richiamato l’attenzione sull’importante anniversario del prossimo anno: i 1700 anni dal Primo Concilio di Nicea. Questo evento, ha spiegato, è un richiamo alla fede condivisa e alla responsabilità comune di offrire segni di speranza al mondo: «Questo anniversario ci ricorda che professiamo la stessa fede e, quindi, abbiamo la stessa responsabilità di offrire segni di speranza che testimoniano la presenza di Dio nel mondo».
Papa Francesco ha poi citato il teologo ortodosso Zizioulas, riflettendo con leggerezza sull’unità delle Chiese: «Mi viene in mente una cosa che diceva il grande Zizioulas, quel Vescovo ortodosso, cioè che lui già sapeva la data dell’unione, lui sapeva la data dell’unità: sarebbe il giorno dopo il giudizio finale! Ma nel frattempo, dobbiamo camminare insieme, come fratelli, pregare insieme, fare la carità insieme, e andare avanti insieme nel dialogo».
Riconoscimento e incoraggiamento
Il Santo Padre ha espresso gratitudine verso i pastori e i teologi che hanno collaborato nella Commissione Mista Internazionale per il Dialogo tra il Consiglio Metodista Mondiale e la Chiesa Cattolica: «Ringrazio i pastori e i teologi che hanno operato nella Commissione Mista Internazionale per il Dialogo… e incoraggio i membri attuali a proseguire nello stesso impegno».
Concludendo il suo discorso, Papa Francesco ha rinnovato l’invito all’unità nella preghiera e nel servizio al prossimo, rivolgendo ai presenti un augurio speciale per le festività natalizie: «A voi, cara Sorella e cari Fratelli, grazie di cuore per questa visita. Rimaniamo uniti nella preghiera. Buon Natale!».
Con questo incontro, il Pontefice ha ribadito il valore del dialogo ecumenico come strumento per costruire un futuro di maggiore comunione e collaborazione tra cristiani, orientati verso la preghiera e l’amore reciproco.