Il Pontefice ai giovani: il cuore umano sa sperare, creare e costruire reti di solidarietà nel mondo del lavoro.
Papa Francesco ha inviato ieri un messaggio ai partecipanti alla III edizione di “LaborDì: un cantiere per generare lavoro”, promosso dalle ACLI di Roma. Il Pontefice ha richiamato l’importanza di rimettere al centro il lavoro dignitoso e di custodire la dimensione umana del cuore, elemento essenziale per non perdere la propria identità e libertà nel mondo del lavoro.
Un invito ai giovani: custodire il cuore
Il Papa si è rivolto direttamente ai giovani, invitandoli a riflettere sul significato profondo del lavoro e sul loro ruolo unico nella costruzione di un mondo migliore: «Forse il lavoro vi è apparso fino a oggi come un problema degli adulti. Da anziano Vescovo di Roma vorrei dirvi: non è così!». Francesco ha poi sottolineato come ogni giovane abbia già contribuito alla propria crescita con impegno ed energia, rispondendo agli sforzi di genitori, insegnanti ed educatori.
Attraversata l’adolescenza, ha detto il Pontefice, «si apre davanti a voi la scena del mondo… Manca ancora del vostro contributo, di ciò per cui da sempre siete attesi. Con voi – e vorrei dire a ciascuno: con te – entra nel mondo il nuovo. Tutto, davvero tutto può cambiare».
Il mondo del lavoro: connessioni e solidarietà
Papa Francesco ha richiamato il principio della connessione, presente tanto nel creato quanto nel mondo del lavoro, ribadendo una delle riflessioni della sua Enciclica Laudato si’: «Nel creato “tutto è connesso” (cfr Lett. enc. Laudato si’, 117; 138)». Ha evidenziato come il lavoro debba promuovere non solo le prestazioni ma anche la qualità della vita e i legami sociali: «Insieme alla cura del creato è necessaria la cura della qualità della vita umana, la ricerca della fraternità umana e dell’amicizia sociale».
Il Santo Padre ha esortato i giovani a mantenere viva la propria genuinità e a non piegarsi a dinamiche che umiliano o sporcano la loro dignità: «Non piegatevi a richieste che vi umiliano e vi procurano disagio… Non omologatevi a modelli in cui non credete, magari per ottenere prestigio sociale o del denaro in più».
Il cuore: luogo delle decisioni e dell’innovazione
Al centro del messaggio, Papa Francesco ha proposto l’immagine del cuore come simbolo chiave per affrontare il mondo del lavoro: «Per la Bibbia il cuore è il luogo delle decisioni. Lì nascono le aspirazioni, lì sorgono i sogni, lì si fanno sentire le resistenze… Voi conoscete il vostro cuore: custoditelo!». Ha poi aggiunto che il cuore umano è capace di sperare, creare e stabilire reti di fraternità: «Il cuore sa essere flessibile e generoso. Sa rinunciare a qualcosa, ma perseguendo l’ideale».
Il Papa ha messo in guardia contro un lavoro organizzato «senza cuore», che mette a rischio la dignità umana: «Quando il lavoro viene organizzato senza cuore, allora è in pericolo la dignità umana di chi lavora, o non trova lavoro, o si adatta a un lavoro indegno».
Lavorare insieme: il valore delle ACLI
Papa Francesco ha elogiato il ruolo delle ACLI come modello di associazione e solidarietà sociale: «Le A.C.L.I., che vi hanno radunato, sono uno storico esempio di come sia importante associarsi, trasformare le intuizioni del cuore in legami sociali». Ha invitato i giovani a costruire reti e collaborare, perché è lavorando insieme che si possono realizzare i sogni: «Nel mondo del lavoro si entra insieme. Non ciascuno per conto suo: diventeremmo rapidamente ingranaggi di una macchina».
Un augurio di speranza
Concludendo il suo messaggio, il Santo Padre ha rivolto un forte incoraggiamento ai giovani: «Vi incoraggio a unire i vostri sforzi, a costruire reti, anche internazionali, per riparare la casa comune e ritessere la fraternità umana. Il cuore umano sa sperare. Il lavoro che non aliena, ma libera, comincia dal cuore».
Papa Francesco ha infine augurato ai partecipanti un proficuo lavoro, assicurando loro la sua vicinanza e benedizione: «Auguri, dunque, per questa giornata! Sono con voi e vi benedico di cuore».