Rebibbia: Papa Francesco apre la Porta Santa e celebra la Santa Messa
In occasione della festività di Santo Stefano, Papa Francesco ha aperto la Porta Santa alla Casa Circondariale di Rebibbia, celebrando una Santa Messa e portando un messaggio di speranza e misericordia ai detenuti. L’evento, parte del Giubileo della Misericordia, è stato caratterizzato da un forte richiamo all’importanza di tenere i cuori aperti, anche nelle situazioni più difficili.
L’Importanza della Porta Santa, Simbolo di Speranza
Durante l’omelia, il Santo Padre ha spiegato il significato dell’apertura della Porta Santa come simbolo di un cuore aperto alla speranza e alla fratellanza: “Ho voluto spalancare la Porta, oggi, qui. La prima l’ho aperta a San Pietro, la seconda è vostra. È un bel gesto quello di spalancare, aprire: aprire le porte. Ma più importante è quello che significa: è aprire il cuore. Cuori aperti. E questo fa la fratellanza.” Le porte fisiche, spiega il Pontefice, rappresentano la necessità di aprire il cuore, soprattutto nei momenti di difficoltà.
La Speranza: Un’Àncora Che Ci Tiene Saldi
Papa Francesco ha paragonato la speranza a un’àncora, un simbolo di stabilità che guida nei momenti più duri: “A me piace pensare alla speranza come all’àncora che è sulla riva e noi con la corda stiamo lì, sicuri, perché la nostra speranza è come l’àncora sulla terraferma. Non perdere la speranza. È questo il messaggio che voglio darvi.”
Nonostante le difficoltà, il Pontefice ha esortato i presenti a non lasciare mai la “corda della speranza”, anche quando sembra difficile: “Delle volte la corda è dura e ci fa male alle mani… ma con la corda, sempre con la corda in mano, guardando la riva, l’àncora ci porta avanti.”
Cuori Aperti: La Porta Simbolica della Misericordia
Il Santo Padre ha anche invitato a riflettere sulle porte chiuse del cuore, incoraggiando i presenti a spalancarle per accogliere la misericordia e la fratellanza: “La corda in mano e, secondo, le finestre spalancate, le porte spalancate. Soprattutto la porta del cuore. Quando il cuore è chiuso diventa duro come una pietra; si dimentica della tenerezza.”
Benedizione e Auguri di Buon Anno
Concludendo la celebrazione, Papa Francesco ha rivolto parole di conforto ai detenuti e ha ricordato chi non ha potuto partecipare alla celebrazione: “Prima di finire, faccio gli auguri di un buon anno a tutti. Che il prossimo anno sia migliore di questo. Ogni anno deve essere migliore. Poi, da qui, voglio salutare i detenuti che sono rimasti in cella, che non sono potuti venire. Un saluto a tutti e a ognuno di voi.” Il messaggio del Papa è stato un invito a iniziare il nuovo anno con speranza e fiducia: “E non dimenticate: aggrapparsi all’àncora. Le mani aggrappate. Non dimenticatevene. Buon anno a tutti.”
Immagine: Carcere di Rebibbia, cortesia Google Maps.