Durante l’Angelus del 26 dicembre 2024, il Papa invita alla preghiera per uomini e donne perseguitati a causa della loro fede, e riflette sulla forza del perdono cristiano.
Il 26 dicembre 2024, durante l’Angelus in Piazza San Pietro, Papa Francesco ha offerto una profonda riflessione sul significato del martirio, ispirandosi alla figura di Santo Stefano Protomartire, primo martire cristiano, e richiamando l’attenzione sulla situazione dei cristiani perseguitati nel mondo.
Il Martirio di Santo Stefano: Perdono e Coraggio
La liturgia del giorno ha ricordato la lapidazione di Santo Stefano, descritta negli Atti degli Apostoli (cfr At 6,8-12; 7,54-60). Papa Francesco ha evidenziato come Stefano, nel momento della sua morte, abbia pregato per i suoi persecutori, incarnando l’amore incondizionato di Cristo: «Offre la vita perché si pentano e, perdonati, possano avere in dono la vita eterna».
Il Santo Padre ha sottolineato che Stefano non è solo un martire, ma anche un testimone del desiderio di Dio: «Che tutti gli uomini siano salvati» (1Tm 2,4). Questo messaggio universale di salvezza è un invito a ogni credente a vivere con lo stesso spirito di perdono e amore.
I Martiri di Oggi: Fedeltà al Vangelo
Papa Francesco ha rivolto il pensiero ai tanti uomini e donne che, ancora oggi, affrontano persecuzioni, a volte fino alla morte, a causa della loro fede. «Anche oggi ci sono molti cristiani perseguitati per il Vangelo», ha detto il Papa, sottolineando come il loro sacrificio sia un dono d’amore anche per i loro carnefici. Ha citato il Beato Christian de Chergé, martire in Algeria, che definiva il suo assassino «amico dell’ultimo minuto».
È un esempio che richiama ogni cristiano a pregare per i perseguitati e a riflettere: «Sento io il desiderio che tutti conoscano Dio e tutti si salvino? So volere il bene anche di chi mi fa soffrire?».
Maria, Regina dei Martiri, e l’Impegno per la Pace
Il messaggio del Papa si è concluso con una preghiera a Maria, Regina dei Martiri, perché sostenga i cristiani a essere testimoni coraggiosi del Vangelo. «Maria ci aiuti a offrire la nostra vita per la salvezza del mondo», ha pregato il Pontefice.
L’Angelus e l’Appello per la Giustizia Sociale
Dopo l’Angelus, Papa Francesco ha rinnovato gli auguri natalizi e ha espresso vicinanza ai fratelli ebrei per l’inizio di Hanukkah. Ha poi ricordato il significato del Giubileo, celebrato con il pellegrinaggio verso la Porta Santa di San Pietro e l’apertura di una Porta Santa nel carcere romano di Rebibbia. «Il carcere è la cattedrale del dolore e della speranza», ha dichiarato.
Il Papa ha lanciato un appello a sostenere la campagna di Caritas Internationalis “Trasformare il debito in speranza”, per aiutare i Paesi oppressi da debiti insostenibili. Ha anche denunciato il mercato nero degli armamenti, invitando a lavorare per il disarmo e per combattere fame, malattie e lavoro minorile.
Un Invito alla Pace
Papa Francesco ha concluso con un accorato appello per la pace, pregando per le regioni colpite dalla guerra, tra cui Ucraina, Gaza, Israele, Myanmar e altre aree martoriate. Ha esortato tutti a pregare per lui e ha augurato una giornata di festa piena di speranza e impegno.