Joseph Cornell, pioniere delle shadow boxes, ha trasformato oggetti comuni in opere d’arte oniriche, lasciando un segno indelebile nel surrealismo americano.
Joseph Cornell (1903-1972) è una delle figure più enigmatiche e affascinanti dell’arte americana del XX secolo. Celebre per le sue opere uniche, realizzate assemblando oggetti trovati, Cornell ha trasformato il banale in sublime, dando vita a mondi immaginari racchiusi in scatole di legno. Il 29 dicembre segna l’anniversario della sua scomparsa, un’occasione per riflettere sul suo straordinario contributo all’arte moderna e al surrealismo.
Una vita riservata e dedita alla creatività
Nato a Nyack, nello Stato di New York, Joseph Cornell visse gran parte della sua vita a Flushing, nel Queens, in una modesta casa che condivideva con la madre e il fratello affetto da paralisi cerebrale. Nonostante la sua natura introversa e la mancanza di una formazione artistica accademica, Cornell sviluppò un linguaggio artistico personale, influenzato dal surrealismo europeo e dall’arte rinascimentale.
L’artista era un collezionista appassionato di oggetti trovati: fotografie, mappe, frammenti di vetro, e altri materiali di uso quotidiano, che riorganizzava in composizioni poetiche e oniriche.
Le Scatole di Cornell: microcosmi di sogni e memorie
Le opere più celebri di Cornell sono le sue shadow boxes, scatole di legno con vetri trasparenti, all’interno delle quali assemblava oggetti apparentemente disparati. Questi microcosmi evocano sentimenti di nostalgia, meraviglia e mistero, offrendo al pubblico una finestra sul suo mondo interiore.
Alcune delle sue serie più celebri includono:
- Medici Slot Machines: Omaggi ai ritratti rinascimentali dei Medici.
- Aviary Series: Opere dedicate agli uccelli, simboli di libertà e leggerezza.
- Soap Bubble Sets: Composizioni ispirate alla fragilità e alla transitorietà della vita.
Il legame con il surrealismo
Sebbene Cornell non abbia mai viaggiato in Europa, la sua arte è strettamente legata al surrealismo. Fu influenzato dalle opere di artisti come Max Ernst e Marcel Duchamp, con il quale instaurò anche un rapporto di amicizia. Tuttavia, a differenza dei surrealisti europei, Cornell esplorava il meraviglioso senza indulgere nel lato oscuro o nell’inquietante, cercando piuttosto di creare una bellezza pura e contemplativa.
L’eredità di Joseph Cornell
Cornell è ricordato come un pioniere dell’assemblaggio, un precursore di movimenti come l’arte concettuale e la pop art. La sua influenza è evidente nel lavoro di artisti successivi che hanno esplorato l’uso di oggetti trovati e la narrativa visiva.
Le sue opere sono esposte nei principali musei del mondo, tra cui il Museum of Modern Art (MoMA) di New York e la Tate Modern di Londra, testimoniando l’impatto duraturo della sua visione artistica.
Joseph Cornell ha trasformato l’ordinario in straordinario, creando mondi che continuano a ispirare artisti e spettatori. Nel ricordare il suo anniversario, celebriamo un uomo che ha trovato poesia nelle cose più semplici, dimostrando che l’arte può nascere ovunque.
Immagine: elaborazione artistica di una ipotetica “shadow box”.