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Arte e cultura

Verona: nuove stelle al Filarmonico per Il Lago dei Cigni

balletto Lago dei Cigni, Fondazione Arena-Verona

Successo straordinario per le recite del Lago dei Cigni, a Verona il 21 e il 31 Dicembre.

Un allestimento straordinario con debutti internazionali, scenografie che omaggiano Verona e il Lago di Garda, e tutto esaurito per le recite del 21 e 31 dicembre.

La stagione artistica 2024 al Teatro Filarmonico di Verona si conclude con uno degli eventi più attesi e celebrati dal pubblico: il nuovo allestimento de Il Lago dei Cigni di Pėtr Il’ič Čajkovskij, una produzione di Fondazione Arena che ha già registrato il tutto esaurito per tutte le date. Con oltre 50 danzatori e scenografie evocative che richiamano Verona e il lago di Garda, questo classico della danza ha entusiasmato spettatori di ogni età.

Debutto di nuove stelle della danza

Le serate del 21 e 31 dicembre vedono il debutto sul palcoscenico del Filarmonico di due straordinarie stelle della danza: Liudmila Konovalova, prima ballerina del Teatro dell’Opera di Vienna, e Victor Caixeta, primo ballerino del Dutch National Ballet. La coppia incanta il pubblico nei ruoli di Odette e Siegfried, portando una nuova intensità emotiva e tecnica al celebre balletto. Konovalova, già apprezzata a Verona per il suo ruolo in Zorba il Greco, e Caixeta, al suo debutto assoluto con Fondazione Arena, offrono un’interpretazione vibrante e coinvolgente.

Il ruolo del perfido mago Rothbart è affidato ad Alessandro Macario, che interpreta il personaggio con una presenza scenica magnetica, consolidando la tensione narrativa in ogni recita. La coreografia di Evgenij Polyakov, ripresa da Enrica Pontesilli, unisce la magia della fiaba classica a un realismo psicologico inedito, dando al pubblico un’esperienza indimenticabile.

Un omaggio a Verona e al Garda

Le scenografie, firmate da Michele Olcese, sono un omaggio ai luoghi iconici di Verona e del suo territorio. Tra i riferimenti spiccano il Giardino Giusti, le ville della Torre e dei Vescovi e scenari barocchi ispirati agli architetti Bibiena, che hanno contribuito alla storia del Teatro Filarmonico. Il lago notturno, con le sue falesie e la rocca di Malcesine, completa l’ambientazione suggestiva. Le scene, realizzate interamente nei laboratori di Fondazione Arena sotto la guida di Paolino Libralato, dimostrano la maestria artigianale italiana, ancora oggi punto di riferimento nel panorama teatrale mondiale.

La magia della musica di Čajkovskij

A dirigere l’Orchestra di Fondazione Arena è Vello Pähn, direttore estone di fama internazionale, noto per le sue interpretazioni di balletto nei maggiori teatri europei. Al suo debutto veronese, Pähn riceve un caloroso applauso, conducendo magistralmente una partitura che è al contempo iconica e intramontabile.

La trama di un classico senza tempo

Il Lago dei Cigni racconta l’eterna lotta tra il bene e il male attraverso la storia del principe Siegfried e della principessa Odette, vittima di un incantesimo che la trasforma in un cigno bianco. L’inganno del mago Rothbart, che manda la figlia Odile al gran ballo vestita da cigno nero, costringe Siegfried a confrontarsi con il potere dell’amore e della redenzione. La coreografia di Polyakov esplora con profondità psicologica le sfumature dei personaggi, rendendo questo allestimento particolarmente memorabile.

Verso una stagione 2025 memorabile

Il 2025 segna un traguardo speciale: i 50 anni dalla riapertura del Teatro Filarmonico, che saranno celebrati con una stagione artistica ricca di novità e collaborazioni internazionali. Gli abbonamenti per le stagioni Lirica e Sinfonica, i carnet speciali da 3, 5 o 8 ingressi e i biglietti singoli sono già disponibili per chi desidera vivere un anno all’insegna della grande arte.

Il Lago dei Cigni non è solo uno spettacolo, ma un’esperienza culturale unica, unendo talento, tradizione e innovazione. Un imperdibile appuntamento per gli amanti della danza e della musica classica che chiude il 2024 con un trionfo e guarda al futuro con entusiasmo.

Immagine: il balletto de Il Lago dei Cigni, cortesia Fondazione Arena di Verona.

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