Giornale Online Direttore Paolo Centofanti

Diritti e inclusione

Il Papa: mai fare i bulli, un appello a scuole, studenti e famiglie

scuola bulli bullismo vittima

Papa Francesco contro bulli e bullismo: scuola luogo di speranza e inclusione.

In occasione degli anniversari significativi delle Associazioni Cattoliche dedicate all’educazione, Papa Francesco ha accolto rappresentanti dell’Unione Cattolica Insegnanti, Dirigenti, Educatori, Formatori (UCIIM), dell’Associazione Italiana Maestri Cattolici (AIMC) e dell’Associazione Genitori Scuole Cattoliche (AGESC). Durante l’incontro, il Papa ha lanciato un forte appello contro il bullismo, richiamando l’importanza di costruire una cultura dell’inclusione e della speranza.

La pedagogia di Dio: vicinanza, tenerezza e compassione.

Papa Francesco ha esordito ricordando che l’educazione non può prescindere dalla centralità della persona e dall’esempio della pedagogia divina: “Dio è vicino, compassionevole e tenero. Come un maestro che entra nel mondo dei suoi alunni, Dio sceglie di vivere tra gli uomini per insegnare attraverso il linguaggio della vita e dell’amore.”

Il Santo Padre ha collegato il metodo educativo di Dio al significato del Natale, che “insegna che la grandezza non si manifesta nel successo o nella ricchezza, ma nell’amore e nel servizio agli altri”. Ha sottolineato che l’educazione deve valorizzare l’essenziale: umiltà, gratuità e accoglienza.

La famiglia: dialogo e crescita

Nel suo discorso, Papa Francesco ha ribadito l’importanza della famiglia come pilastro dell’educazione: “La famiglia è il centro, non dimenticatelo!”. Ha condiviso un episodio emblematico: “Mi raccontava una persona di aver visto una famiglia intera al ristorante, tutti con il cellulare, senza parlare fra loro. La famiglia è dialogo! Il dialogo che ci fa crescere.”

La scuola: luogo di speranza e inclusione

Nel contesto del Giubileo 2025, il tema “Pellegrini di speranza” è stato centrale. Papa Francesco ha descritto il ruolo cruciale degli insegnanti: “Un buon insegnante è un uomo o una donna di speranza, che si dedica con fiducia e pazienza a un progetto di crescita umana.” Ha inoltre denunciato la realtà dei bambini privati dell’istruzione e costretti a lavorare o cercare cibo nei rifiuti. “Questo è duro! E di questi bambini ce ne sono tanti.”

La scuola, secondo il Papa, deve essere il luogo dove si immagina la pace e si costruisce una cultura dell’incontro: “Siete chiamati a elaborare una nuova cultura fondata sull’incontro tra generazioni, sull’inclusione e sulla responsabilità.”

Mai fare i bulli

Un momento significativo del discorso è stato l’appello contro il bullismo. Il Papa ha sottolineato l’importanza di contrastare questo fenomeno: “Mai fare i bulli! Lo diciamo tutti insieme? Dai! Mai fare i bulli!”. Con questo invito, ha voluto richiamare insegnanti e studenti a costruire relazioni basate sul rispetto e sulla solidarietà.

Il valore delle associazioni

Papa Francesco ha poi elogiato il ruolo delle associazioni educative, sottolineando l’importanza della loro azione collettiva: “All’inizio della vostra storia c’è stata l’intuizione che solo associandosi si potesse migliorare la scuola. La scuola è una comunità, bisognosa del contributo di tutti.” Ha incoraggiato le associazioni a lavorare insieme in un “patto” per testimoniare meglio il volto della Chiesa nella scuola e per la scuola, rinnovando il loro stile educativo e associativo.

Un invito alla speranza

“La speranza mai delude, mai. La speranza è sempre in cammino e ci fa camminare,” ha concluso il Papa. Ha benedetto i presenti, invitandoli a proseguire con fiducia e a pregare per lui. Il ricordo del coro unanime contro il bullismo ha chiuso l’incontro con un messaggio di unità e determinazione.

Un messaggio per il futuro

Il discorso di Papa Francesco all’UCIIM, AIMC e AGESC è un richiamo potente alla missione educativa come strumento di speranza e trasformazione sociale. Nel contesto del Giubileo 2025, le sue parole offrono una guida preziosa per affrontare le sfide globali e costruire un mondo più giusto e fraterno.

Comments

comments